Un po’ hypster, un po’ selvaggio, un po’ principe azzurro. Alessandro Borghi, romano classe 1986, dalla gavetta fino al successo di Suburra, attraverso una carriera che l’ha eletto indiscutibilmente a nuovo sex symbol del cinema di casa nostra.

Fisico scolpito dalla palestra e da un regime alimentare seguito in maniera scrupolosissima (“Sono sempre a dieta, ho la tabella dei valori nutrizionali appiccicata sul frigorifero” ha dichiarato in un’intervista a Vanity Fair  del 2017), lineamenti praticamente perfetti e una eleganza innata, Alessandro Borghi si sta ritagliando un ruolo da protagonista nel cinema italiano. Ovviamente, per merito del suo grande talento, ma anche grazie al generoso contributo di Madre Natura. Tanto da poter vantare anche un’investitura ufficiale da “padrino” dell’apertura del Festival del Cinema di Venezia, evento avvenuto nella 74a edizione della kermesse lagunare, nel 2017.

Dopo i primi lavori da modello ad appena 18 anni, Alessandro è entrato nel mondo del cinema in punta di piedi, con il ruolo di stuntman. Il primo provino importante è stato nel 2006, con una parte in Distretto di Polizia: poi, dopo altri ruoli in fiction come RIS, Romanzo Criminale 2 e La Narcotici, mentre l’esordio al cinema è del 2011 con un ruolo in Cinque, di Francesco Dominedò. La svolta nel 2015, quando viene scelto per il ruolo del boss di Ostia Numero 8 in Suburra, e per il ruolo di Vittorio in Non essere Cattivo. Comincia così la carriera cinematografica di Alessandro Borghi, già grande anche se ancora agli inizi: ha già vinto 4 Nastri d’Argento e viene considerato uno dei migliori giovani attori del nostro cinema.

Una delle doti che viene riconosciuta ad Alessandro Borghi è la capacità di trasformare completamente il suo aspetto per riuscire ad entrare meglio nei panni dei personaggi che deve interpretare. E così lo abbiamo visto in versione hipster, con una barba lunga e folta ma curatissima, con i capelli lunghi e la barba incolta per interpretare il difficile ruolo di Chicano in Fortunata di Sergio Castellitto, con i capelli corti e biondissimi, o con il viso pulito e i capelli ordinati, per un look da vero gentiluomo e da bravo ragazzo.

Ancora più sorprendente la trasformazione in Stefano Cucchi, che Borghi ha portato sullo schermo – e a Venezia – nel film prodotto da Netflix Sulla mia pelle, che ripercorre la vicenda del ragazzo morto in custodia cautelare nel 2009.

È stato sconvolgente – ha dichiarato Ilaria, sorella di Stefano, a proposito dell’interpretazione di Alessandro – gli ho telefonato per dirgli ‘Ma come hai fatto, tu mio fratello nemmeno lo conoscevi, eppure sei uguale a lui’.

Nel 2020 lo abbiamo visto nella serie Diavoli, con Kasia Smutniak e Patrick Dempsey, a riprova del fatto che Alessandro si sta pian piano ritagliando il suo spazio anche sulla scena internazionale. Mentre nel 2021 è impegnato in ben quattro film, Supereroi, Mondocane,
Delta e Diversamente.

Talento cristallino e una bellezza oggettiva, questi sono gli ingredienti del successo di Alessandro Borghi.

Alessandro Borghi, tutto il talento dell'hipster che ama sfidare se stesso
Fonte: web
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