Marco Della Noce, Lippi, Califano e altri 14 vip finiti sul lastrico

Marco Della Noce, Lippi, Califano e altri 14 vip finiti sul lastrico
Fonte: web/ilgiorno
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“Sono 35 anni che faccio ridere e oggi non c’è nessuno che mi fa sorridere. Però vado avanti”.

Nelle parole di Marco Della Noce c’erano tutta la tristezza, l’amarezza, per un destino che, dopo anni di successo e di fama, l’ha abbandonato relegandolo nel peggiore degli incubi, costretto a dormire in auto e tenuto forzatamente separato dai suoi figli. Ma c’era anche tutta la dignità, nelle parole dell’ex comico di Zelig, di chi non vuole suscitare del facile pietismo né si lascia passivamente andare al vittimismo che, in una situazione del genere, verrebbe facile. C’era ancora, là in fondo, l’ottimismo e la positività che, a ben pensarci, sono il motivo stesso per cui esistono i comici, e anche se la luce in fondo al tunnel sembra ancora lontana, Marco non ha perso la voglia di lottare. Se non per sé, almeno per i suoi tre ragazzi.

Oggi la sua situazione, se non proprio risolta, è almeno migliorata, è riuscito a recuperare almeno la possibilità di avere un tetto sotto la testa, e a recuperare la stima dei suoi figli, nonostante i rapporti con la ex moglie rimangano invece piuttosto freddi, per usare un eufemismo.

Qualcosa è ripartito – ha spiegato nell’ottobre 2018 al quotidiano La Verità – È come se dicessi al mio ambiente che sono pronto. L’associazione di Di Sabato mi ha trovato dei contratti da testimonial. Poi c’è Zelig Tv di Giancarlo Bozzo. Al mio show, Stars, incentrato sulla storia di un comico, c’erano parecchi ospiti a sorpresa. Antonio Ricci ha mandato un video così elogiativo che mi ha commosso…

Oggi Marco ha venduto l’appartamento dove viveva con la ex moglie per comprarne uno più piccolo, e ha capito, ha detto, che si può vivere anche con 1300 euro al mese. Inoltre è tornato al lavoro, in alcune puntate di Zelig Time, spettacolo condotto da Federico Basso e Davide Paniate sul canale 63 del digitale terrestre, e ha iniziato a occuparsi di volontariato, grazie a Key Emotion, associazione che aiuta le persone a ricreare gli equilibri perduti.

Praticamente cerco di dare una mano a chi oggi sta vivendo la mia stesa drammatica esperienza di due anni fa – ha spiegato al Giorno – Ho imparato anche a dare il giusto valore alle parole. Key Emotion è la prima e unica realtà esistente in Italia che ha come obiettivo principale l’educazione dell’individuo alla corretta comunicazione familiare, al ritrovamento dell’equilibro personale attraverso un metodo studiato da Francesco Chesi, educatore e formatore nell’ambito della famiglia.

Con i ragazzi, prosegue il comico

organizzo serate ed incontri con gli studenti delle scuole per ridare loro sicurezza ed autostima. Ho anche scritto la prefazione a “Evviva il fallimento”, il libro scritto dal fondatore dell’associazione. Un impegno che rivolgo anche all’associazione Papà Separati Lombardia Onlus: loro rappresentano i nuovi poveri della nostra società. Mogli pretenziose e l’accanimento dei giudici creano spesso delle situazioni veramente drammatiche. Ne so qualcosa per tutto quello che ho passato. Per questo cerco di dare una mano all’associazione che raggruppa tantissimi genitori.

Lo conoscevamo come il meccanico Ferrari che ha portato lustro e celebrità a un’intera categoria professionale, tanto che gli operai della scuderia di Maranello lo definiscono “uno di noi”; poi, come spesso accade, arriva una separazione conflittuale, gli alimenti da pagare e la conseguente crisi economica che non lascia scampo, perché dopo tutto, come dice lui, “I comici mica sono indispensabili“.

Dalle stelle alle stalle, è un destino purtroppo comune a molti personaggi del mondo dello spettacolo: chi perché tradito da qualche persona di fiducia, chi per investimenti sbagliati o per un vizio troppo forte per il gioco, gli “ex famosi” ridotti sul lastrico negli anni sono stati davvero tanti. Non a caso, nell’85 fu istituita la legge Bacchelli dal primo governo Craxi, un fondo creato a favore di cittadini illustri che si trovassero in stato di particolare necessità, i quali potevano così usufruire di contributi vitalizi per il loro sostentamento. Alda Merini, Alida Valli, Gavino Ledda, Umberto Bindi sono sono alcuni dei nomi che, nel tempo, hanno usufruito della legge creata ad hoc per gli artisti caduti in disgrazia.

Quella di Marco Della Noce, però, è stata qualcosa che andava al di là dell’essere una battaglia per i personaggi noti che hanno incontrato un destino avverso; è stata una battaglia, soprattutto, condotta in nome di tutti quei padri distrutti, devastati da separazioni dove spesso il buon senso, la civiltà e il rispetto latitano tristemente, e si punta a farsi la guerra per vendette o ripicche piuttosto che agire di comune accordo in primis per il bene dei figli. La battaglia di tutti quei padri che non vedono i figli non perché non vogliano, ma perché non possono.

Come abbiamo detto, però, la lista dei Vip finiti nel baratro della povertà è davvero lunga…