Tra sangue e morte, gli agghiaccianti selfie dei medici: "Ora basta!"

Tra sangue e morte, gli agghiaccianti selfie dei medici: "Ora basta!"
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Basta ai selfie di medici e personale ospedaliero durante il turno di lavoro. Non è la prima volta che il web si anima su una questione delicata come questi selfie fuori luogo.

La presa di posizione, decisa e durissima (finalmente!), arriva tramite una comunicazione della “Direzione generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Ssn” del ministero della Salute, firmata dal direttore generale Rossana Ugenti e inviata a fine marzo alla Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) e alle Federazioni dei collegi Ipasvi (infermieri), dei collegi delle Ostetriche e dei collegi Tsrm (Tecnici sanitari di radiologia medica).

Sono ormai frequenti – si legge nella circolare – le notizie di stampa che segnalano il dilagare del fenomeno della pubblicazione di fotografie e selfie sui social network scattate da parte dei professionisti sanitari durante l’esercizio dell’attività lavorativa.

Un problema, chiarisce il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin, da tempo sottoposto all’attenzione del suo dicastero, che in alcuni casi si è attivato chiedendo chiarimenti su fatti accaduti agli Ordini e ai Collegi interessati, dato che quello sanitario è un “ambito delicato, in cui spesso si rischia, con taluni comportamenti, di mettere a repentaglio il rispetto della privacy del paziente (se non alcune volte la vita, come già capitato, n.d.r.), compromettendo anche l’immagine degli stessi sanitari“. Insomma, il ministero sollecita a “contrastare siffatti avvenimenti”, chiedendo ai destinatari della comunicazione di “farsi parte attiva attraverso l’invio di specifiche raccomandazioni agli Ordini e Collegi professionali nelle quali si evidenzi la problematica sopra esposta e si sottolinei la necessità del rispetto dell’etica professionale”. Un invito prontamente raccolto da Roberta Chersevani, presidente della Fnomceo, nella comunicazione 37 a presidenti degli Ordini provinciali e delle Commissioni per gli iscritti all’Albo degli odontoiatri.

Per un medico che ha prestato giuramento professionale, appare inaudito realizzare simili comportamenti che violano in modo gravissimo le regole della deontologia professionale. Nel ribadire che i comportamenti segnalati violano l’essenza stessa del Codice deontologico, il medico in nessun caso abusa del proprio status professionale, e deve mantenere il segreto su tutto ciò di cui è a conoscenza in ragione della propria attività professionale.

Dunque sembra essere a tutti gli effetti partita la “caccia” ai maniaci dei selfie che pur di postare sui social una foto si ritraggono, come già successo, in sala operatoria o addirittura accanto a un cadavere. Mentre il ministero e la Fnomceo invitano medici e infermieri a vigilare su tali episodi, però, nel frattempo c’è chi continua indisturbato a farsi autoscatti addirittura con mani insanguinate e addominali in bella vista, come recentemente successo con il medico specializzando in ortopedia, attualmente in servizio presso il Policlinico di Bari, che ha pubblicato il tutto su Instagram.