"Vi mostro la depressione: guadatela in faccia. Non ha un solo volto"

"Vi mostro la depressione: guadatela in faccia. Non ha un solo volto"
instagram @selfloveclub
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Spesso pensiamo, sbagliando, che riconoscere una persona depressa sia estremamente semplice; nell’immaginario, piuttosto stereotipato a dir la verità, che abbiamo, ce la figuriamo come perennemente triste, apatica, trascurata, insomma una persona da cui traspare in maniera limpida e diretta il suo completo disinteresse verso la vita.

Eppure, la depressione ha mille volti e sfaccettature differenti, che spesso possono celare la malattia persino dietro un sorriso, o un aspetto curato. È un disturbo vigliacco e subdolo, che diversamente da quanto si pensi non sempre è individuabile da chi è all’esterno.

È nata proprio con l’intento di far conoscere i mille volti della depressione la pagina Instagram SelfLoveClub, creata da Amelia Smith, una giovane mamma che da tempo lotta proprio contro questo nemico.

La ventiquattrenne di Hull, in Inghilterra, ha avuto l’idea di realizzare una pagina sul social che parlasse proprio di come sia difficile, talvolta, riconoscere la depressione in un individuo, dopo – come lei stessa racconta in uno dei suoi post – essere stata dal medico, a cui si era rivolta per confessare i suoi terribili istinti suicidi.

Non sembri una persona che sta per suicidarsi.

Questa l’agghiacciante affermazione del dottore, che ha imposto ad Amelia una riflessione profonda sul modo in cui le persone, da fuori, considerano i disturbi psichici, spesso sottovalutandoli proprio perché “nascosti” da un’apparenza sana, da un look curato, da un make up ben eseguito o da una pettinatura impeccabile.

Questi non sono necessariamente segnali di benessere; la depressione ha mille volti, sfumature diverse, ecco il messaggio alla base della pagina creata dalla ragazza, che ha trovato il coraggio di chiedere aiuto per i suoi problemi appena quattordicenne.

Le parole di quel medico, prosegue la giovane su Instagram

… mi sono quasi costate la vita. Quel giudizio, quella frase così stupida. È questo il rischio che si corre quando si pensa che la malattia mentale abbia un volto predefinito, e sono queste le conseguenze che pagano le persone che ne soffrono.

Dopo aver iniziato a pubblicare sulla pagina Instagram delle foto, molto diverse fra loro, per indicare che la sua malattia era presente sia nelle immagini in cui lei era struccata ed evidentemente stravolta, sia in quelle in cui appariva esteticamente perfetta, molte altre ragazze che stanno lottando contro lo stesso male hanno iniziato a seguirla, e a mandarle a loro volta immagini di se stesse nelle medesime condizioni. Oggi sono 165 mila i followers di Amelia, e alcuni dei commenti che le ragazze lasciano sui suoi post sono davvero significativi per far comprendere quanto davvero la depressione sia sottovalutata nella società, o meglio quanto ci si aspetti di riconoscerla perfettamente, come se fosse qualcosa di predefinito.

Ma SelfLoveClub non parla solo di depressione; Amelia infatti porta avanti anche una personale battaglia contro il bodyshaming, e in favore dell’accettazione di sé e del proprio corpo, per sensibilizzare tutte le ragazze rispetto alla distorsione estetica dei social network e al rispetto della propria fisicità, qualunque essa sia. Ma, soprattutto, per insegnare loro che non c’è nulla di sbagliato in quello che sono, e che non devono vergognarsi di nulla, neppure di una malattia che la società si ostina troppo spesso a etichettare e a sottostimare.