
15 segnali per scoprire se il tuo collega è uno psicopatico

Spesso, ed erroneamente, usiamo la parola psicopatico con troppa leggerezza, senza riflettere sul fatto che, effettivamente, è una vera e propria malattia. Chi non ha mai definito un proprio collega “psicopatico” in un momento d’ira, oppure il proprio vicino di casa che esce in piena notte per innaffiare le piante?
Principalmente, ogni volta che vediamo qualcuno di tanto diverso da noi, ma soprattutto con abitudini diverse dalle nostre, tendiamo a identificarlo in questo modo senza pensare davvero al significato della parola.
Secondo uno studio di Belinda Board and Katarina Fritzon (pubblicato successivamente come Psychology, Crime and Law), gli psicopatici nel mondo sono circa l’1% della popolazione, e costituiscono quasi il 4% degli occupati in posizioni di alto rilievo.
Gli psicopatici, dunque, non sono dei semplici matti e svitati ma devono rispondere a determinati criteri, così come ci spiega Hare Psycopathy Checklist, una lista di controllo diagnostico creata dallo psicologo Robert Hare.
Ecco quindi i 15 segnali per capire se il nostro collega (o chiunque altro) sia uno psicopatico!
Ovvio, solo un professionista può diagnosticare una vera e propria patologia, ma si può sempre vedere se qualche nostro collega, o capo, possiede uno o più segni particolari presenti nell’elenco.
Andrew Faas, ex manager canadese e autore di The Bully’s Trap, ha affermato a Business Insider che l’indizio più significativo di una persona psicopatica sia l’indole sadica innata.
Uno psicopatico motiva gli altri usando la paura, piuttosto che il rispetto; è portato a distruggere piuttosto che a correggere.
Ho diretto e gestito forze lavoro da migliaia di unità. Sono sempre stato, e rimango, un leader davvero esigente, ma cerco di motivare con rispetto, perché voglio che le persone migliorino.
Gli psicopatici sono i maestri della conversazione e della seduzione.
Chiacchierano in modo solare e frizzante, hanno sempre la risposta pronta e aneddoti divertenti da raccontare.
Finita la conversazione, il sospetto psicopatico vi sembrerà la persona più divertente che abbiate mai conosciuto… Ma è proprio qui che sta l’inganno.
A raccontare un surreale episodio è proprio lo psicologo Robert Hare, ideatore della Hare Psycopathy Checklist.
Durante una ricerca per la suddetta lista, una della sua valutatrici interrogò un carcerato. Dopo diversi apprezzamenti sull’aspetto fisico da parte dell’uomo, la donna si sentì insolitamente bella e accettata.
Quando tornai fuori, non potei quasi credere di esserci cascata a quel modo.
Ammise la donna al dottor Hare.
Una scena davvero assurda ma che ci mostra perfettamente il potere delle parole.
Per uno psicopatico non esiste nulla al mondo se non loro stessi.
Sono estremamente narcisisti e vedono se stessi al centro di ogni cosa. Inoltre, come spiega il dottor Hare, si sentono talmente importanti da vedere il resto delle persone come strumenti da utilizzare a proprio piacimento.
Gli psicopatici non hanno carenza d’autostima, anzi, hanno spesso un’estrema sicurezza in loro stessi.
Andrew Faas ammette che quando uno psicopatico comincia a mentire, non riesce più a farne a meno.
Ad uno psicopatico importa poco essere smascherato poiché, in qualunque caso, continuerà a mentire comunque.
Per gli psicopatici non esistono regole, infatti sono noti per disprezzare le norme sociali.
Come scrive Amy Morin, psicoterapista e assistente sociale, sono persone estremamente antisociali e credono di farla franca nonostante il loro comportamento crudele.
Gli psicopatici vivono la vita pensando solo a loro stessi, proprio come dei parassiti.
Vivono la loro vita, le cose che fanno e dicono, il modo in cui si comportano senza alcuna considerazione per gli altri.
Si sentono immuni da ogni critica sul loro stile di vita, incluso il modo in cui molestano le persone sulle quali hanno controllo, o autorità.
Spiega Andrew Faas per Business Insider.
Per l’ex manager Andrew Faas, gli psicopatici hanno un solo hobby: manipolare (e ingannare) le persone. Ecco ciò che spiega in merito:
Quando le cose vanno bene sono molto abili nel prendersi i meriti, ma quando si tratta del contrario sviano su un capro espiatorio, per dargli la colpa.
Non c’è alcun dubbio, gli psicopatici adulti lo sono stati anche da bambini.
Mantengono ciò che gli era permesso nell’ambiente scolastico anche sul posto di lavoro.
Spiega Andrew Faas sempre per Business Insider.
Inoltre lo psicologo Robert Hare aggiunge che in passato, nella maggior parte di loro, ci sono stati episodi riconducibili a inganni, furti, manie piromane, abuso di sostanze e vandalismo.
Gli psicopatici non provano emozioni come le persone normali.
A spiegarlo è il Dr. Scott Boon, il quale ammette che tali persone possono simulare in perfetto modo delle risposte emozionali (nonostante non provino nulla).
Molti psicopatici famosi sono maestri nella manipolazione di chi gli sta intorno. La differenza fra un manipolatore semplice e uno psicopatico è che il secondo manipola senza che tu te ne accorga.
Gli obiettivi a lungo termine degli psicopatici sono astratti e fin troppo irreali.
Anche se la meta che si sono prefissata appare come impossibile da raggiungere, gli psicopatici la legittimano, perché nella loro limitata visione era un traguardo ragionevole.
Spiega l’ex manager Andrew Faas.
Nonostante le ambizioni personali, non sono bravi pianificatori perciò si aspettano che siano gli altri a fornir loro l’occasione decisiva che stravolgerà la loro vita.
Gli psicopatici non badano alle conseguenze delle loro azioni, agiscono senza pensare al futuro e in completa autonomia.
Mentre familiari e amici sono colpiti dal loro comportamento asociale, un perfetto psicopatico svia i discorsi e la responsabilità delle proprie azioni.
Non fatevi ingannare dalla dolce e amabile apparenza, gli psicopatici sono persone estremamente suscettibili all’ira.
State forse pensando al collega che (troppo) spesso va su tutte le furie in ufficio?
Come spiegato nella Hare Psycopathy Checklist, spesso gli psicopatici non hanno relazioni serie e prediligo le storie di una notte o di breve durata.
C’è da dire, però, che questo è un punto molto versatile e va spesso combinato con tutti gli altri fattori.
Le persone psicopatiche tendono ad annoiarsi subito, sia nel lavoro che nella vita privata.
Sono persone in costante ricerca del cambiamento (in modo malato e compulsivo) e di novità elettrizzanti.
Cosa ne pensi?