L'eros androgino di Amanda Lear, la musa di Salvador Dalì
Amanda Lear è un'icona assoluta dello spettacolo: ecco una parte della sua storia privata, tra amori e pettegolezzi.
Amanda Lear è un'icona assoluta dello spettacolo: ecco una parte della sua storia privata, tra amori e pettegolezzi.
“Ho guadagnato molti soldi, e li ho spesi tutti. La gente mi dice sempre ‘Ma non metti i soldi da parte per quando sarai vecchia?’ Ma non sarò mai vecchia!“.
Parola di Amanda Lear, regina delle provocazioni che, passata la soglia degli strepitosi ottant’anni, sembra aver ancora moltissimo da dire, come ha fatto nel corso dell’intervista con Daria Bignardi a L’Assedio, nel febbraio del 2020.
Parliamo, del resto, di un’artista senza tempo, una cantante apprezzata, una donna che fu musa di Salvador Dalì, ma che strinse rapporti con alcuni degli artisti più rappresentativi della storia dello spettacolo. E che non si è mai vergognata di ammettere persino le debolezze.
Con Dalì ero molto depressa, mi drogavo pure. Eravamo a Londra, c’era un ambiente particolare, e volevamo cambiare il mondo, e io ci credevo. Non ci piaceva la società, il governo, la guerra in Vietnam, e avevo la depressione di constatare che non riuscivamo.
Dice alla Bignardi, scoprendo anche un lato da pessimista cosmica: “Vedo sempre il bicchiere mezzo vuoto“.
Jean Paul Gaultier l’ha voluta nella sua ultima sfilata, nel gennaio del 2020, e lei, grande amica dello stilista francese, ha accettato, nonostante alcune perplessità.
Il vestito era talmente corto che, alzando le braccia, mi si vedevano le mutande!
Una donna la cui vita è sempre stata sotto i riflettori, dove ogni suo comportamento si trasformava presto in un pettegolezzo. A partire dalla bufala sul suo presunto cambiamento di sesso, che per anni ha fatto parte della sua vita, ma che ha trovato una spiegazione proprio nelle sue parole.
Nel 2018, ospite di Domenica In, ha infatti rivelato di essere stata lei stessa a mettere in giro quel gossip:
Ho fatto tutto io. Non sapevo cantare e mi serviva pubblicità. Con la mia voce particolare si poteva credere che fossi un uomo e ci ho giocato. Ha funzionato.
Nella stessa occasione la Lear ha ricordato anche la relazione particolare con Dalì.
A Dalì piaceva molto il mio osso del bacino. Quando lo incontrai mi recitò una poesia di Garcia Lorca. Io ero cotta, innamorata persa. Se fu un amore platonico? Beh sì, lui era impotente, non aveva figli e gli serviva una musa. Mi ha insegnato l’arte e la filosofia della vita. Mi manca molto.
Amanda non ha mai nascosto di aver vissuto, negli anni della relazione con il pittore catalano, un vero e proprio triangolo amoroso, che comprendeva anche la moglie-musa di lui, Gala. Anzi, per la Lear quella particolare liaison fu proprio il punto di forza, come lei stessa ha spiegato in un’intervista per Vanity Fair.
Ma cosa ci sarà di così strano a stare in tre invece che due? Lo fanno tutti: dai re, ai principi, perfino i presidenti della Repubblica e molti comuni mortali… Gala era un’esperta di triangoli: lo aveva già vissuto, con lei al centro, insieme al primo marito Paul Eluard e a Max Ernst, che condussero un’interessante vita a tre, prima di partire, insieme, per una vacanza a Cadaqués, dove Gala incontrò Salvador.
Per il pittore, di 11 anni più giovane, Gala lasciò marito e amante e decise di sposarsi per la la seconda volta.
Questa donna straordinaria fu di una generosità assoluta – disse ancora Amanda – mi accolse immediatamente in seno alla sua coppia. Siamo rimaste amiche fino alla sua morte, capiva che ero una ricchezza, non un ostacolo […] Volavamo molto alti, non ci nascondevamo mai, anzi, andavamo tutti e tre insieme in vacanza, alle prime teatrali, a Parigi, a Londra, a New York, eravamo felici e innamorati pazzi…
Indipendentemente dai rumor e dalle chiacchiere, quel che è certo è che Amanda Lear è un personaggio capace di destare curiosità, grazie al suo fascino biondo e originale. Modella, cantante, attrice, scrittrice e pittrice, una donna di grandi passioni che non ha mai sedato la sua creatività.
Amanda Lear ebbe una relazione con Salvador Dalì, del quale divenne la musa, a metà degli anni ’60. La storia durò ben 17 anni.
Nonostante il triangolo amoroso tra lei, Dalì e la moglie Gala, Amanda a Vanity Fair ha raccontato che non c’è mai stata gelosia tra loro.
La gelosia è un sentimento molto borghese, che non faceva parte della concezione che avevamo della vita. Si immagina persone come noi, che frequentavamo Andy Warhol, Fellini, Rostropovich o Onassis, fare scenate di gelosia? Eravamo su altri livelli.
Anche sul suo ruolo Amanda ha sempre avuto le idee molto chiare.
In un triangolo meglio fare l’amante. Non hai il nome o il conto in banca, ma sei libera, non hai doveri, solo piaceri: la legge o la religione non ti obbligano ad essere fedele fino alla morte e non hai bisogno di stare con il tuo amante tutti i giorni, vederlo mentre si lava i denti o sta sotto la doccia.
In Italia, ai suoi esordi, si diffuse una bufala – ma all’epoca non veniva considerata tale – relativa a un presunto cambiamento di sesso. Spuntarono perfino dei finti documenti che attestavano come la fascinosa Amanda fosse nata maschio.
Nel 2018 Amanda ha rivelato di aver inventato lei stessa quella fake news.
Altrimenti sarei stata dimenticata
Ha detto
Ha avuto anche una breve relazione con David Bowie nella prima metà degli anni ’70.
L’uomo più truccato con cui sia andata a letto
Ha detto. Nell’arte di entrambi l’ambiguità ha spesso giocato un ruolo importante. E oltre ai sentimenti intrecciarono anche creatività.
Negli anni ’60, Amanda era una modella e una ballerina. E incontrò moltissimi artisti: eccola per esempio con i Beatles.
Non stupisce l’incontro con Andy Warhol, che negli anni di intensa attività fu sempre circondato da artiste bellissime e grandiose.
In Italia ebbe un buon successo come cantante, incidendo quasi venti dischi da solista.
In questi ultimi anni, ha continuato a lavorare. Interessante dal punto di vista artistico, tra le altre cose, la collaborazione con Gianluca De Rubertis, una delle due anime de “Il genio”, con cui ha inciso perle meravigliose “Prima del tuo cuore” e “Mai più”.
Nel gennaio del 2020 l’amico stilista Jean Paul Gaultier l’ha voluta per l’ultima sfilata della sua cinquantennale carriera.
Il suo fisico androgino la rende una delle donne più sexy di tutti i tempi.
Negli anni ’80, in cui il punk giunse con risultati notevoli anche in Italia, la sua voce campionata da una vecchia canzone fu utilizzata nella cover “Tomorrow” dei Cccp.
Inizialmente, i canoni della bellezza femminile erano diversi quando Amanda era giovanissima. Ma la rivoluzione sessuale cambiò tutto e lei resta oggi un ideale di bellezza.
Il fascino di Amanda è anche nei suoi look creativi.
Per molti, Amanda è innanzi tutto la musa di Dalì. Ma sono tanti i rapporti artistici intessuti nel tempo da lei. Come l’amicizia con Brian Jones.
Di lei tutto è iconico, a partire dai capelli biondi.
Oltre a essere un’artista notevole ha anche un fisico mozzafiato.
Comparve nuda su Playboy, mettendo a tacere per molto tempo i pettegolezzi sul presunto cambio di sesso.
Le apparizioni pubbliche di Amanda furono da sempre accompagnate da pettegolezzi.
La sua voce sexy non le ha precluso il doppiaggio in un film per bambini come “Gli Incredibili“, nella versione italiana e francese.
Nel 1979 ha sposato un aristocratico, Alain-Philippe Malagnac d’Argens de Villèle, diventando di fatto marchesa.
Amanda Lear è stata legata sentimentale anche all’attore Anthony Hornez, che alcuni hanno definito toy boy per i loro 30 anni di differenza.
Tuttavia la storia con l’attore è finita poco dopo, non per la differenza d’età, ma per i troppi impegni e il poco tempo che avevano da dedicarsi.
Di recente ha annunciato un ritiro dalle scene, che però non sembra essere definitivo.
Ha lavorato moltissimo anche nel cinema e in questi anni è comparsa nell’affascinante documentario “Jodorowsky’s Dune”.
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