Molte tendenze e mode piuttosto bizzarre che abbiamo visto in questi anni sono venute dall’Oriente, terra ricca di tradizione ma anche di una sorprendente originalità dal punto di vista artistico.
L’idea dell’amore sottovuoto, però, sinceramente ci mancava: un amore che toglie il fiato e che simboleggi proprio la mancanza di ossigeno data da certe relazioni, nel bene o nel male.
A realizzare un progetto del genere ci ha pensato Haruhiko Kawaguchi, fotografo giapponese che ha immortalato il legame indissolubile tra due innamorati chiudendoli, nel vero senso della parola, in sacchetti di plastica, sottovuoto. Non a caso il progetto si chiama Flesh Love, dove flesh, carne, porta facilmente la mente alla carne sottovuoto al supermercato.
Il progetto ha avuto poi talmente tanto successo che l’artista, che si fa chiamare HAL, ispirandosi a HAL 9000, l’intelligenza artificiale di 2001 Odissea nello spazio, ha replicato con Flesh Love Returns, serie fotografica in cui le coppie sono contestualizzate o “insacchettate” con oggetti che li rappresentano.
Come è riuscito a farlo? Dopo alcune prove per decidere la posizione, la coppia soggetto della foto viene ricoperta di lubrificante in modo che la pelle non faccia attrito con il sacco, dopodiché l’aria all’interno del sacchetto è aspirata così da immortalare le due figure nella posa prescelta. Ovviamente l’artista deve scattare in tempi brevissimi: appena quattro secondi per azzeccare la fotografia giusta, perché i due soggetti all’interno del sacchetto, naturalmente, dopo essere stati messi sottovuoto finiscono in apnea. Per questo, durante lo shooting l’artista ha sempre richiesto la presenza di un paramedico, pronto a intervenire in caso di difficoltà evidenti dei protagonisti delle foto.
A presentarsi alla porta di Haruhiko, in arte photographerhal, nonostante i rischi, sono stati davvero tantissimi, e in molti continuano a contattarlo: tutti pronti a farsi immortalare in uno scatto che simboleggia quanto l’amore ti tolga il respiro. E lui ha cercato di mostrare davvero tutti i volti dell’amore, da quello familiare a quello carnale, dal platonico a quello omosessuale, colorato o completamente nudo. Come dicevamo si tratta di due distinte serie di fotografie: una in cui i soggetti “sottovuoto” sono in uno scenario completamente bianco, l’altra invece mentre sono immersi nella loro quotidianità, fra le mura domestiche, per strada, nella vasca da bagno.
Con le mie foto – dice il fotografo spiegando l’intento del progetto – provo a mostrare la potenza dell’amore, mettendo le coppie il più vicino possibile. Minore distanza c’è tra loro e più forte è il potere dell’amore.
Sarà, ma di certo per riuscire a essere chiusi completamente sottovuoto, in posizioni spesso scomode e per un tempo, di pochi secondi ma che deve sembrare interminabile, ci vuole davvero un gran coraggio. Vietato provare di replicare a case e, ovviamente, vietato contattare il fotografo se si soffre di attacchi d’ansia!
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