La bomba è esplosa nei giorni scorsi, quando un’inchiesta condotta dal New York Times ha portato a galla una verità sconcertante che ha travolto come un’onda uno dei più potenti tycoon di Hollywood. Uno scandalo sessuale senza precedenti che, giorno dopo dopo, si arricchisce di nuovi, atroci particolari, di nuove testimonianze e di vittime che, dopo anni di silenzio, incoraggiate dal fatto che ormai la bolla sia scoppiata, si sono finalmente convinte a denunciare gli abusi e le violenze subite.
Harvey Weinstein, il Signore del Cinema lo chiamavano nell’ambiente, è stato cacciato dalla casa di produzione che porta il suo nome, fondata con il fratello Robert nel 2005 dopo l’uscita da Miramax, per una brutta vicenda di violenze e molestie sessuali che lo vede implicato come protagonista. Il copione è sempre lo stesso: Weinstein avrebbe approfittato della sua posizione di produttore per fare “provini” decisamente illeciti o circuire giovani aspiranti attrici con la promessa di una parte in un film; è stato licenziato dal Consiglio d’Amministrazione, di cui lo stesso fratello fa parte, per “salvare il salvabile” della reputazione della Weinstein Company, ma l’impresa, diciamoci la verità, potrebbe rivelarsi decisamente ardua.
Perché nella black list di Weinstein ci sono almeno otto donne che hanno già denunciato al NYT le violenze e i successivi patteggiamenti con il produttore, ma altre, lo abbiamo detto, sono destinate ad aggiungersi all’elenco; assistenti, attrici e star di calibro internazionale.
Le celebrity “irretite” da Weinstein negli anni e uscite allo scoperto negli ultimi giorni sono infatti almeno quattro, ma il numero potrebbe ampliarsi prossimamente; nel frattempo, sono molte anche le stelle del cinema, che hanno collaborato con Weinstein nella sua carriera, ad aver preso le distanze dal produttore, condannando decisamente il suo comportamento e schierandosi dalla parte delle colleghe coinvolte nello scandalo di molestie e abusi.
A quanto pare a Weinstein non piaceva collezionare solo Oscar (Shakespeare in Love e Gangs of New York ) ma anche donne da molestare, poi messe a tacere con un cospicuo pagamento o altri mezzi.
Questa storia ha posto fine non solo ad anni di violenze e abusi passati sotto silenzio per timore o imbarazzo da parte delle vittime, ma, con tutta probabilità, ha anche segnato il crollo dell’impero del Signore del Cinema. Le cui scuse non sembrano, sinceramente, sufficienti a stendere un velo su questa vicenda.
Ecco chi sono le vittime “illustri” molestate da Harvey Weinstein.
Il crollo del Signore del Cinema
Harvey Weinstein è stato cacciato dalla società di produzione cinematografica che porta il suo nome nei giorni scorsi, dopo che il New York Times ha pubblicato un’inchiesta sulle donne violentate o molestate dall’uomo nel corso degli anni. Dalla parte del regista, il quale sta pare si stia rivolgendo anche a legali in Europa, l’11 ottobre 2017 ha rilasciato una nuova dichiarazione attraverso il suo portavoce Sallie Hofmesiter, come riportato dal The Hollywood Reporter:
Tutte le accuse di sesso non consensuale sono inequivocabilmente negate dal signor Weinstein, il quale ha confermato che non ci sono mai stati atti di ritorsione nei confronti delle donne per aver rifiutato le loro avance sessuali. Weinstein non sarà disponibile per ulteriori commenti, si sta prendendo tempo per concentrarsi sulla sua famiglia e sulla sua vita.
Una famiglia, però, al capolinea.
Le parole della moglie Georgina Chapman
In un’intervista al People del 10 ottobre 2017, la moglie del regista Georgina Chapman (designer del celebre brand Marchesa largamente amato dalle star di Hollywood), ha dichiarato la volontà di lasciare Weinstein:
“Ho il cuore distrutto per tutte le donne che hanno sofferto terribili pene a causa delle sue azioni imperdonabili. Ho deciso di lasciare mio marito. La mia prima priorità ora è prendermi cura dei miei figli e questa volta chiedo la privacy dei media.”
I due (lei 41 anni e lui 65) si sono sposati nel 2007 e hanno due figli, India Pearl, 7 anni, e Dashiell Max Robert, 4. A parlare della separazione dalla moglie è stato lo stesso Weinstein il quale ha mostrato un completo appoggio riguardo la decisione della donna:
Nell’ultima settimana la mia famiglia ha sofferto tanto e me ne devo assumere la responsabilità. Ho discusso con mia moglie riguardo cosa era meglio da fare per la nostra famiglia. Abbiamo parlato di una possibile separazione e l’ho incoraggiata a fare ciò che sentiva giusto.
Ha spiegato l’uomo attraverso un suo portavoce, come riportato dalla Repubblica.
Blake Lively
A parlare dello scandalo di Weinstein è stata la giovane attrice Blake Lively in un’intervista al The Hollywood Reporter. L’attrice aveva infatti conosciuto Harvey Weinstein durante un’intervista insieme all’allora first lady Michelle Obama l’8 novembre 2013. Una discussione insieme a degli studenti delle superiore per parlare di cosa significhi davvero lavorare nel settore cinematografico americano:
Non avevo mai sentito parlare di storie del genere, nulla in specifico, ma sono davvero devastanti.
Ha spiegato l’attrice. Blake Lively ha inoltre voluto ricordare alla rivista che queste tipologie di molestie, purtroppo, succedono in diversi ambiti lavorativi oltre al cinema:
È importante che le donne siano furiose in questo momento. È importante che ci sia una vera rivolta. È importante non concentrarsi solo su una, due, tre o quattro storie ma piuttosto sull’umanità in generale. Dobbiamo far capire che questo è inaccettabile.
Ryan Coogler
Anche il regista Ryan Coogler ha voluto parlare in merito alle accuse rivolte verso Weinstein:
Sono disturbato e rattristato di sapere che molte donne sono state vittime di una persona che avevo conosciuto attraverso il mio primo lungometraggio. Dobbiamo fare tutto il possibile per assicurarci che violenze come questo non succedano più. Il primo passo da fare è l’ascoltare.
La tristezza di Michelle e Barack Obama
Anche l’ex Presidente degli Stati Uniti d’America e la ex first lady hanno voluto esprimere la loro più completa tristezza riguardo la vicenda che ha visto coinvolte numerose donne dello spettacolo e il regista Weinstein:
Io e Michelle siamo davvero disgustati. Un uomo che umilia e denigra le donne deve essere condannato a prescindere della sua ricchezza monetaria o del suo status sociale. Dobbiamo celebrare il coraggio di queste donne che si sono fatte avanti raccontando queste dolorose storie.
Ha spiegato la coppia come riportato dal Cnn. Un vero e proprio shock poiché Barack e Michelle Obama, durante il periodo in cui sono stati in carica nella politica americana, avevano più volte aperto le porte della Casa Bianca al regista.
Hillary Clinton donerà tutti i fondi ricevuti dal regista
Anche la politica Hillary Clinton ha voluto parlare in merito alla questione al Cnn: la donna ha infatti annunciato di voler donare tutti i fondi ricevuti dal regista durante la sua campagna elettorale (i quali, secondo i dati della propaganda politica illustrati dalla Repubblica, ammonterebbero a circa 1,5 milioni di dollari).
Sono scioccata e sconvolta dalle rivelazioni riguardo la condotta di Harvey Weinstein. Il comportamento descritto dalle sue donne e vittime non può essere tollerato. Solo il coraggio e il sostegno possono fermare questo tipo di comportamento.
Le accuse da parte di Cara Delevingne
Secondo le parole di Cara Delevingne, Harvey Weinstein avrebbe cercato di molestare anche lei. La giovane ha infatti postato sul suo profilo Instagram una foto, raccontando la sua esperienza con il regista:
Quando ho iniziato a lavorare come attrice, partecipai a un film e ricevetti una chiamata da Harvey Weinstein il quale mi chiese se fossi mai stata a letto con una delle donne con le quali ero apparsa nei media. Fu una chiamata strana e scomoda. Non risposi alle sue domande ma prima di riattaccare la cornetta mi disse che se fossi stata gay o avessi deciso di frequentare una donna in particolare pubblicamente non avrei mai avuto il ruolo di donna etero e non ce l’avrei mai fatta come attrice.
Un anno o due dopo, andai con lui a un meeting nella lobby di un hotel con il regista di un film in produzione. Il regista lasciò il meeting e Harvey mi chiese di rimanere a palare con lui. Rimasti soli, si vantò di tutte le attrici con cui aveva dormito e di come avesse plasmato lui stesso la loro carriera. Parlò di altre cose inappropriate a sfondo sessuale. Poi mi invitò nella sua stanza. Ovviamente mi rifiutai e chiesi al suo assistente se la mia auto era arriva fuori dall’hotel. Mi disse di no e che non sarebbe arrivata per un po’ e che sarei dovuta andare nella sua stanza d’hotel. Mi sentì impotente e spaventata.[…] Quando arrivammo alla sua stanza mi sentii sollevata nel vedere un’altra donna e pensai di essere al sicuro. Poi ci chiese di baciarci, lei iniziò a farmi delle avance sotto la sua guida. […] Mi sono messa a cantare, ho pensato che in quel modo avrei potuto risolvere la situazione, ero così nervosa. Mi accompagnò alla porta e lui cercò ancora di baciarmi sulle labbra ma lo fermai e uscii dalla stanza. […] Ho esitato a parlare, non volevo fare del male alla sua famiglia. Mi sentivo colpevole, come se avessi fatto qualcosa di sbagliato. Ero anche terrorizzata nel pensare che questo genere di cose erano accadute a tante altre donne che conoscevo ma che, per paura, non erano mai riuscite a parlare.
Lea Seydoux
Sempre nuovi nomi da aggiungere alla lista, come quello dell’attrice e modella francese Lea Seydoux. La donna ha spiegato l’11 ottobre 2017 al The Guardian la sua esperienza:
Stavamo parlando sul divano quando è balzato in avanti e ha cercato di baciarmi. Dovevo difendermi. Lui è grande e grosso perciò dovevo essere forte. Ci ha provato una seconda volta. L’ho spinto indietro. Penso ci abbia rinunciato perché ha visto la mia resistenza.
Lindsay Lohan in difesa di Harvey Weinstein
Lindsay Lohan ha voluto scagliare una pietra in favore del regista Harvey Weinstein attraverso due video pubblicati l’11 ottobre 2017 nelle stories suo profilo Instagram. Le sue parole, però, sono state viste in modo negativo dalla community del social portando così l’attrice a cancellare le clip nel giro di poco dopo:
lindsay lohan (and her whack accent) is defending Harvey Weinstein on her insta rn. GOODBYE TO YOU FOREVER. pic.twitter.com/aMzvAOXPYp
— lauren yap (@itslaurenyap) 11 ottobre 2017
Nei video, riportati dall’account Twitter di Lauren Yapalater (giornalista di BuzzFeed), Lindsay Lohan (la quale ha espressamente annunciato di non aver mai subito molestie dal regista nonostante le collaborazioni in numerosi film) ha parlato di quanto stia soffrendo per il trattamento che Harvey Weinstein sta attualmente ricevendo:
Sto male per Harvey Weinstein e non credo sia giusto c’è che gli sta accadendo adesso. Credo che Georgina debba fare una passo indietro e restare a fianco del marito.
Anche Asia Argento è finita nel mirino di Weinstein
L’attrice figlia del regista Dario Argento ha confidato al New Yorker di essere stata vittima di una vera e propria violenza sessuale da parte di Weinstein. A Ronan Farrow, che ha curato l’articolo, ha raccontato che, appena ventunenne, avrebbe dovuto interpretate Beatrice, nel film B. Monkey – Una donna da salvare, uscito negli Usa nel 1999, distribuito da Miramax, compagnia per cui all’epoca Weinstein lavorava. Asia era stata invitata a un party della Miramax all’hotel di Cap-Eden-Roc, in Costa Azzurra, ma arrivata sul luogo stabilito ha scoperto che non c’era nessuna festa, trovando invece Weinstein da solo, in una stanza, con indosso un accappatoio, che le chiese di fargli un massaggio. Da quel momento è iniziato l’incubo per la giovane Asia, dato che il produttore l’avrebbe obbligata a del sesso orale; la Argento per anni ha convissuto con l’atroce ricordo della violenza subita, unita al senso di colpa per non aver avuto il coraggio di reagire, scappando via da quella orribile situazione. “Se fossi stata una donna forte gli avrei dato un calcio nelle palle e sarei scappata. Ma non l’ho fatto. È stato un trauma orribile“, ha detto al New Yorker.
Asia ha anche pubblicato un tweet nei giorni scorsi, in cui ha scritto “Saprai la verità. E la verità rende sempre liberi“.
You will know the truth. And the truth will set you free. https://t.co/8rFPYC3Q4I
— Asia Argento (@AsiaArgento) 10 ottobre 2017
Gwyneth Paltrow lo incontrò in Emma
Gwyneth aveva solo 22 anni quando incontrò Weinstein; lui l’aveva scritturata per Emma, ma, in un incontro, dopo averla toccata, le chiese un massaggio. “Ero un bambina, ero pietrificata“, ha detto la Paltrow al New York Times. L’’attrice è fuggita chiedendo aiuto a Brad Pitt, allora suo fidanzato, che ha avvicinato il produttore durante una première intimandogli di non toccare mai più la sua ragazza. Un avvertimento che sembra aver rispettato, almeno con lei.
Angelina Jolie e la sua esperienza
Anche Angie ha avuto a che fare con Harvey Weinstein, alla fine degli anni ’90.
“Ho avuto una brutta esperienza con Harvey Weinstein nella mia gioventù – ha confessato al New York Times – e per questo ho scelto di non lavorare mai più con lui e ho avvisato le altre che lo stavano per fare. Questo comportamento verso le donne è inaccettabile“.
Ashley Judd e la proposta indecente
Ashley Judd era appena uscita dal successo di A time to kill ed era nel bel mezzo delle riprese de Il collezionista, film prodotto da Miramax, nel 1997, quando fu chiamata in hotel per una riunione. Il copione, anche nel suo caso, era sempre il solito: lui si è fatto trovare in una camera d’albergo, ordinando cereali a colazione, e le ha chiesto un massaggio, prima di domandarle di aiutarlo a spogliarsi e di guardarlo mentre faceva la doccia.
“Ho detto no, l’ho detto un milione di volte – ha confidato l’attrice al NYT – e lui ogni volta tornava con nuove richieste“.
Rose McGowan
Anche lei rientra nella lista delle vittime di Harvey, anche lei adescata in gioventù.
“Questa è la ragazza che è stata vittima di un mostro. Questa è colei che avete coperto di vergogna con il vostro silenzio” ha detto Rose pubblicando una sua foto da giovane, e invitando tutte le attrici di Hollywood ancora non uscite allo scoperto a denunciare le violenze.
This is the girl that was hurt by a monster. This is who you are shaming with your silence. pic.twitter.com/TrtRNiYfIT
— rose mcgowan (@rosemcgowan) 8 ottobre 2017
Le attrici schieratesi con le colleghe
Dopo lo scandalo, moltissime attrici hanno voltato le spalle a Weinstein unendosi alle colleghe vittime dei suoi abusi. Meryl Streep ha dichiarato, come riportato da Repubblica:
“Le vergognose notizie sul conto di Harvey Weinstein hanno disgustato quelli fra noi il cui lavoro aveva sostenuto, così come quelli le cui buone e nobili cause lui aveva appoggiato. Le donne coraggiose che hanno fatto sentire la propria voce per svelare questi abusi sono le nostre eroine. […] Non ero al corrente di questi altri comportamenti di natura illecita: non avevo idea degli accordi economici con attrici e colleghe; non sapevo degli incontri nella sua camera d’albergo, in bagno o di altri atti inappropriati di natura coercitiva. […] Questo genere di comportamento è ingiustificabile, ma questo genere di abuso di potere è diffuso. Ogni voce coraggiosa che si leva, che si fa sentire e che viene citata dalle sentinelle dei nostri media servirà in ultima analisi a cambiare le cose”.
Judy Dench: "Ero all'oscuro"
L’attrice inglese ha detto di essere all’oscuro del comportamento di Weinstein, e delle accuse a suo carico “che sono, senza dubbio, terrificanti. Do il mio sostegno a chi ha sofferto e il mio totale supporto a tutte coloro che hanno denunciato quanto è successo”.
Heather Graham
“Quello che ha fatto Harvey Weinstein è ripugnante – ha dichiarato l’attrice – Ha ammesso tutto. Do tutto il mio supporto alle vittime”.
Julianne Moore
“Se c’è un modo per curarsi allora spero che Harvey lo impari e lo condivida con il mondo. È un’epidemia”.
L'augurio di Glenn Close
“Gli auguro di riuscire a combattere i suoi demoni, ma il suo comportamento è stato orribile”.
Patricia Arquette
L’attrice lotta da molti anni contro sessismo e discriminazione di genere, e la vicenda di Weinstein l’ha particolarmente colpita, anche perché persino sua sorella Rosanna, che ha recitato in Pulp Fiction, ha detto di essere stata vittima delle attenzioni “particolari” del produttore.
“In questa società molte donne hanno un Harvey Weinstein nella loro vita. È il campo minato in cui cammini quando sei una donna e vai contro il sistema di Hollywood. A volte sei abbastanza fortunata da incontrare persone che non sono interessate ad approfittare di te, a volte no. So che almeno un paio di vincitrici di Oscar si sono trovate in questa situazione, e ogni volta che affrontavo l’argomento con lui cambiava argomento. Tutte le donne con cui ho parlato possono testimoniarlo. Tutte loro”.
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