Quanto spesso, nelle pubblicità di brand molto importanti e famosi in tutto il mondo, siamo abituate a vedere il corpo femminile esposto, più o meno vestito, o addirittura “usato” come una sorta di complemento d’arredo? Insomma, diciamoci la verità, l’immagine dell’uomo potente, ben vestito, virile e con lo sguardo – tanto per rimanere in tema e citare un famoso slogan – di quello che “non deve chiedere mai”, accompagnato dalla bellissima di turno, nuda o quasi, che compare più come un pezzo della mobilia che come una compagna vera e propria è uno dei clichè tipici del mondo pubblicitario. Su cui, ovviamente, si potrebbe discutere per ore citando tutti i possibili sottintesi sessisti, maschilisti e via dicendo, si potrebbe parlare a lungo della mercificazione del corpo femminile, persino palese in certi spot, o domandarsi all’infinito, senza probabilmente mai trovare una risposta, perché sia proprio necessario mostrare un corpo femminile nudo per pubblicizzare, ad esempio, un profumo o un abito da uomo.
Suistudio, però, ha fatto di meglio: il brand, nato ad Amsterdam, che si occupa in maniera quasi esclusiva del confezionamento di completi da donna, ha decisamente rovesciato le carte in tavola con la nuova campagna, da vedere anche sul sito ufficiale dell’azienda di abbigliamento, che si chiama, non a caso “Not dressing men”.
Come è facile intuire, nelle foto che presentano la nuova collezione Suistudio compaiono bellissime modelle, vestite con completi dal taglio maschile, molto eleganti, accompagnate da altrettanto aitanti giovanotti… in versione adamitica.
Le reazioni, anche via social, non si sono fatte attendere dopo il lancio della battage, fra quanti si sono dichiarati stizziti per l’esibizione gratuita di un uomo quasi “schiavizzato” e chi, invece, ha colto il senso delle immagini, certamente non polemico o sessista, ma improntato piuttosto proprio ad aprire gli occhi su quanto spesso la pubblicità denigri o contribuisca, più o meno volontariamente, ad “abbassare” l’immagine femminile.
Voi come giudicate queste foto?
Rovesciare gli stereotipi
Una campagna decisamente provocatoria, che mira a rovesciare tutti gli stereotipi che vedono, di solito, le modelle negli spot fare quasi da “complemento d’arredo” ai colleghi maschi.
Come parte dell'arredamento
Kristina Barricelli, vice presidente Suistudio, ha spiegato che la ragione per cui è stata scelta una campagna del genere è per “riconsiderare i rigidi ruoli di genere e gli stereotipi che si sono rinforzati nella pubblicità con gli anni”. Anche mettendo a nudo gli uomini, per una volta.
L'essenza del girl power
Donne forti e potenti
L'abbattimento degli stereotipi
Uomini nudi "sottomessi" alle donne
L’intento è chiaro: è invitare gli spettatori a guardare le cose da un’altra prospettiva. Peccato che non tutti abbiano apprezzato…
Il Web si divide
Moltissime, naturalmente, sono state le reazioni soprattutto sui social, non tutte positive.
“Come potete essere orgogliosi di questa campagna? Non fa nulla. L’uomo è sempre al centro della in questa pubblicità, non la donna. Mostrate una donna di potere provando a non essere volutamente scioccanti. Questo è un ‘femminismo’ fallimentare. E uso le virgolette perché questo non è femminismo“.
È disgustoso
“Questo non è accettabile né appropriato. Questi uomini soni figli, fratelli e amici di qualcuno. E passare il messaggio alla giovani donne che vada bene trattare un uomo in quella maniera è semplicemente disgustoso. Si, la situazione, rovesciata, stava così molti anni fa, ma stiamo tutti cercando di muoverci dall’idea di trattare qualcuno in quel modo; questo ci riporta agli anni ’50”.
Ecco perché odiano le femministe
“Questo è il motivo per cui alcuni odiano le femministe… nessuno dovrebbe essere mercificato, mai. Le donne che chiamano se stesse femministe, e credono in questo tipo di rappresaglie per le cose subite oggi e nel passato non sono diverse da chi le ha perpetrate nei loro confronti…“.
Ma ci sono anche molti commenti positivi
“Indipendentemente dalla question sociale, che si sia pro o contro, ho veramente apprezzato l’uomo nudo e i vestiti sono strepitosi. Grande pubblicità! Avete colpito nel segno“.
Il rovesciamento degli stereotipi
“Era ora di sovvertire la spietata logica delle campagne pubblicitarie. La campagna è sintatticamente e semanticamente bellissima. Congratulazioni per avere osato“.
Una cosa chiamata ironia
“Gli abiti sono fantastici e adoro quella cosa chiamata ‘ironia’. Che società ipersensibile che siamo diventati!“
Cosa ne pensi?