Il corpo femminile e l’autostima, un binomio che spesso non va troppo d’accordo. Perché, a parte pochissime fortunate dotate di fiducia in sé e capaci di amarsi come sono, per il resto della popolazione femminile la lotta contro il proprio aspetto fisico dura praticamente per tutta la vita, fra cose da nascondere, da migliorare, da eliminare, in un confronto impietoso con modelli estetici sinceramente inesistenti e a dir poco pretenziosi che sottopongono le donne a una costante autocritica, frequentemente più feroce di quanto dovrebbe essere, verso se stesse e il loro essere “sbagliate” rispetto a quegli stereotipi irreali.
Per fortuna, però, sono sempre più le donne che cercano di sfruttare il proprio lavoro o i social network per invitare le “colleghe” a far pace con se stesse, smettendola di tormentarsi alla ricerca perpetua di difetti che, dopo tutto, le dirette interessate notano decisamente di più di quanto in realtà non facciano gli altri.
Stop alla guerra incessante con i rotolini di troppo sulla pancia, con le smagliature e la cellulite, basta con la sensazione di sentirsi “sporche” durante il ciclo mestruale, che in fondo altro non è se non un’espressione fisiologica della nostra femminilità.
Se molti volti noti dello spettacolo hanno scelto di “sfruttare” la propria celebrità per invitare le donne ad amarsi un po’ di più, la disegnatrice australiana Christine Yahya pensa invece che la chiave per avere un approccio positivo nei confronti del nostro corpo passi dal modo in cui l’arte, nel suo caso il disegno, appunto, possa mostrare le parti del nostro aspetto fisico che ci è stato sempre detto di coprire: dalle smagliature alla pancetta, come dicevamo, fino alle mestruazioni… o alla disabilità, perché le donne con handicap fisici o psichici non sono “meno donne” delle altre. Christine ha creato una serie di illustrazioni, che sono state poi anche raccolte in un profilo Instagram, Pink-Bits, in cui mostra la bellezza delle donne in ogni sua sfaccettatura, infischiandosene di canoni estetici imposti dalla moda, di tabù e di ciò che troppo a lungo ci è stato fatto passare come una vergogna.
"Voglio rappresentare tutte le donne"
L’account di Pink Bits su Instagram, ha spiegato Christine a brit.co, è stato creato nell’ottobre del 2016, senza un piano specifico in mente, mentre disegnava nel tempo libero. “Avevo effettivamente usato foto di me come foto di riferimento, volevo vedere le mie forme sulla carta. Mi è piaciuto molto quello che avevo disegnato e ho sentito un senso di potere da questo, così, quasi per capriccio, l’ho condiviso su un nuovo account Instagram. Altre persone sembravano sentire le mie stesse sensazioni, quindi ho continuato a disegnare. Sto cercando di rappresentare più donne che posso“.
"Il corpo femminile in ogni sua forma"
Christine descrive la sua pagina come un modo per “disegnare i pezzi e le forme che ci viene detto di nascondere” e cerca perciò di disegnare tutte le parti del corpo femminile che non vengono celebrate o rappresentate spesso in un più ampio spazio sociale.
“Disegnare queste parti della femminilità e recuperarle mostrando quanto siano belle è stato davvero importante per me personalmente. Per tanto tempo sono cresciuta cercando di uniformarmi agli ideali della bellezza, ma recuperando tutte le cose che stavo cercando di modificare e vederle come belle e naturali è stata così potente“.
Pink Bits, continua la disegnatrice australiana, l’ha aiutata a sviluppare un approccio molto più sano e positivo per curare il corpo e la mente con gentilezza, amore e rispetto. “È cambiato il modo in cui vedo me stessa e il mio corpo“.
Non siamo perfette e va bene così
Smagliature, rotolini, cellulite, imperfezioni sono le protagoniste dei disegni di Christine
Orgogliose di essere persone... comuni
Christine pensa che la sua arte dovrebbe essere presa in considerazione da chi si occupa di marketing perché, spiega, “Le persone si connettono con te e il tuo prodotto se si sentono rappresentati, se gli sembra di potersi rispecchiare o sono rispettati come potenziali clienti. Sforzi artistici come il mio rappresentano tutte queste persone che sono trascurate e non sono comunemente rappresentate“.
Nessun tabù su mestruazioni
Anche il ciclo mestruale fa parte dell’essere donna, e nessuna dovrebbe vergognarsene.
o masturbazione
La gravidanza e il corpo che cambia
Tutte le donne del mondo
L’immagine di una ragazza completamente vestita e con un hijab è una delle sue preferite, perché, spiega, “Le donne nei miei disegni potrebbe essere di qualsiasi religione o fede. Mentre voglio che la mia pagina rappresenti il maggior numero possibile di donne, ho pensato che avrei voluto rappresentare qualcuno che indossasse uno hijab fosse di fede musulmana, ma rispettoso della religione.
Nel nostro attuale clima politico, dove abbiamo un presidente che ama fomentare la rabbia, l’odio e la divisione, purtroppo, alcune portatrici del hijab hanno avuto paura di indossarlo. Questo è così triste a me“.
Oltre gli stereotipi
“Attraverso le mie illustrazioni, mi piace disegnare le donne che stanno facendo quello che vogliono, essendo chi sono e mostrarsi per come vogliono, indipendentemente dalle pressioni sociali, dalle aspettative o dal marketing. Disegno anche ‘quei pezzi e forme che ci viene detto di nascondere‘”.
Per questo, nei suoi disegni ci sono anche donne con le loro protesi, fiere di mostrarle.
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