Anche se spesso sembriamo dimenticarcene, c’è stato un tempo, nemmeno troppo lontano, in cui molti dei diritti che oggi per noi donne sembrano elementari e basilari per poter affermare di vivere “liberamente” non erano affatto scontati, anzi per ottenerne alcuni ci sono stati anni di lotte, battaglie, scontri e contrasti. Uno dei casi più noti, che ha fornito molti spunti anche a letteratura e cinema, è stato senz’altro quello delle suffragette, ovvero le donne che, a partire dalla seconda metà del XIX secolo, hanno portato avanti una lunga lotta fatta di manifestazioni, sit-in o comizi, affinché il diritto di voto venisse allargato anche alla popolazione femminile.
Il movimento delle suffragette dapprima venne trascurato, deriso, ma poi cominciò a spaventare gli uomini, preoccupati evidentemente di poter perdere il ruolo di “padrone di casa” e di avere mogli più impegnate a sfilare per strada piuttosto che a ridursi al ruolo di “angelo del focolare”. Così, come sempre accade quando si cerca di esorcizzare un timore, alcuni pensarono bene di “demonizzare” le suffragette e la loro lotta, attraverso una serie di vignette “satiriche” che illustravano le terribili conseguenze che la concessione del voto alle donne avrebbe avuto per gli uomini, ma anche per i figli: case trascurate, mariti costretti a preparare da mangiare e ad occuparsi dei bambini, “abbandonati” dalle madri troppo occupate ad attaccar briga coi poliziotti o ad andarsene in giro vestite da uomo.
Le cartoline, tutte risalenti ai primi anni del ‘900, provengono dalla collezione privata di Catherine H. Palczewski, professoressa dell’Università del North Iowa interessata da sempre alle lotte femministe e di genere, che le ha gelosamente conservate per 15 anni prima di mostrarle al pubblico.
Certo, a guardarle a distanza di quasi cento anni un po’ ci viene da sorridere: anche oggi che possiamo votare, non si può certo dire che i nostri “poveri” mariti siano stati schiavizzati come tristemente profetizzato dagli autori delle illustrazioni, né che siano costretti a vivere una vita da reclusi fra le mura domestiche, e quella che per gli uomini dell’inizio del XX secolo veniva considerata una “vergogna”, quale poteva essere il preparare la cena o il dare da mangiare ai figli, oggi rientra nella collaborazione reciproca e naturale esistente in ogni famiglia (o quasi).
Anzi, in effetti a ben pensarci la strada per abbattere completamente pregiudizi e timori rispetto alla vera parità fra sessi è ancora lunga e difficile in molti Paesi del mondo; ma, anche senza andare troppo lontano, persino da noi, dove il diritto di voto così come altri fondamentali sono ormai radicati nella società, la cultura del rispetto deve in realtà essere ancora sviluppata del tutto, perché sono ancora troppi i casi in cui le donne vengono sottovalutate, limitate o considerate alla stregua di una proprietà personale maschile.
A guardarle meglio, queste 15 vignette dovrebbero farci riflettere, su quanto sia ancora lunga la strada, per entrambi i sessi, per raggiungere una convivenza all’insegna dell’aiuto e dell’accettazione reciproci.
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