Ormai siamo abituati a usare (e talvolta ad abusare) le cosiddette emoji, ovvero le faccine o i disegni che compaiono sui social network o sulle piattaforme di messaggistica istantanea, per esprimere sensazioni, emozioni e stati d’animo praticamente senza alcun bisogno di parole. Potrà essere un modo di comunicare che a molti piace e ad altri no, in tanti certamente vedranno l’utilizzo, spesso indiscriminato, delle faccine con le espressioni più disparate come una sorta di “appiattimento” della comunicazione verbale e non verbale, fatto sta che le emoji, in qualunque modo la si pensi, hanno letteralmente rivoluzionato il nostro modo di parlare telematicamente, arrivando a sostituire di frequente frasi intere, che possono semplicemente essere riassunte proprio con una faccina.
Le emoji si sono così radicate nella cultura contemporanea da essere decontestualizzate dal loro “ambiente” originario, che risiede appunto nei vari Facebook, WhatsApp, e via dicendo, per trovare nuovo spazio anche nella vita ordinaria di tutti i giorni, persino in cucina.
Una cosa, però, va chiarita: prima di essere lanciata sulle varie app, una emoji deve necessariamente ricevere l’approvazione da parte dell’Unicode Consortium, l’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa proprio di mantenere un sistema comune standard per la scrittura dei caratteri sui sistemi informatici.
Non è un linguaggio – ha specificato il Presidente dell’Unicode Consortium, Mark Davis – ma è plausibile che si possa trasformare in qualcosa di simile. Perché ciò accada, però, è necessario che le immagini assumano un significato universale.
Cosa che, a essere sinceri, non sempre accade. Capita spesso, infatti, che molte delle emoji che noi usiamo abitualmente abbiano un significato completamente diverso rispetto a quello con cui intenzionalmente noi le utilizziamo. L’ultimo esempio riguarda una reaction, ovvero il fiore viola comparso su Facebook fra le varie opzioni per mettere un “like” a un post o a un commento. Se volete scoprire quando dovrebbe essere usato, seguite questa gallery, che vi svelerà questo e molti altri “emoji-misteri”!
Il "mistero del fiore viola"
Molte di vi avranno notato, fra le varie “reactions” proposte da Facebook, la comparsa del fiore viola. Che in realtà aveva già fatto la sua prima apparizione un anno fa, salvo poi tornare solo adesso. Se avete pensato che il suo significato fosse ispirato a un ritorno allo stile hippie, vi assicuriamo che la verità è ben altra: il fiore viola, infatti, molto dolcemente è stato re-inaugurato in occasione della Festa della Mamma, come modo per dire “grazie” o per esprimere la propria gratitudine, come sottolineato anche dal team capitanato da Zuckerberg:
In onore della Festa della Mamma, stiamo testando la capacità delle persone, in alcuni mercati, di esprimere una reazione di ringraziamento tramite un fiore.
Denti digrignati o no?
Anche questa emoji, spesso usata per esprimere imbarazzo, in realtà rappresenta un largo sorriso, di quelli che coinvolgono anche gli occhi.
Scusi signorina...
Non è una emoji da mandare in caso di saluto a inizio o fine chat, la ragazza rappresenta in realtà una signorina pronta a dare informazioni, come in qualunque reception o banco informazioni.
Balla ballerina... o no?
Nel linguaggio dell’Unicode Consortium, la ragazza raffigurata in questa emoji non sta compiendo un passo di danza ma mimando il gesto dell’ok.
Vertigo
Smettete di usare questa emoji per esprimere incredulità o stupore estremo: nella mente degli ideatori, infatti, dovrebbe rappresentare una persona che soffre di vertigini.
Una emoji controversa
Si discute moltissimo ancora adesso circa questa emoji che, secondo alcuni, rappresenterebbe due mani giunte in preghiera, ma nell’opinione di altri, invece, sarebbe la raffigurazione di due persone che si danno il “cinque”. Dove sta la verità?
Nessuno tocchi il micio!
Quante volte abbiamo cercato di risultare simpatiche inviando questa emoji al posto della classica con la faccia scioccata, per esprimere il nostro stupore? Peccato che questa, in realtà, indichi solo un gatto stanco o annoiato.
Niente arrabbiature in vista!
Anche questa emoji è sempre stata interpretata nella maniera sbagliata: non raffigura una persona che sbuffa, come in molti credevano (comprese noi!), ma piuttosto un’espressione trionfale, di chi ha superato un grande ostacolo o ha appena compiuto un enorme sforzo.
Per nulla convinto
Eh già… questa emoji non è l’espressione di chi è triste e lo vuole comunicare a un amico, ma rappresenta una persona pensierosa e poco convinta.
Disperati sì... ma per il sonno!
Quante volte abbiamo usato questa emoji per esprimere disperazione o tristezza? Ebbene, abbiamo sempre sbagliato: questa faccina infatti indica una persona estremamente stanca.
Non è un bacio!
Non rappresenta un bacio l’emoji con la boccuccia, ma un fischio… se l’avete sempre usata per baciare idealmente una persona, sappiate che avete sempre sbagliato!
Cosa ne pensi?