Da quando, la sera del 10 gennaio 2017, Gessica Notaro è stata aggredita dal suo ex fidanzato Edson Tavares, che le ha gettato addosso dell’acido facendola restare sfigurata e costringendola a moltissime operazione, l’ex Miss Romagna non si è mai persa d’animo; certo, ha avuto i suoi naturali momenti di sconforto, ma non ha mai rimpianto la sua vita passata e ha sempre cercato di rappresentare un esempio positivo per tutte le donne, tante purtroppo, vittime di violenza.

Come lei Valentina Pitzalis, che nella notte fra il 16 ed il 17 aprile 2011, ad Bacu Abis (Carbonia), è stata data alle fiamme dall’ex marito Manuel Piredda, che l’aveva convinta a rivederlo con la scusa di doverle chiedere alcuni documenti. Versione, va detto, che è stata al vaglio degli inquirenti, dopo che l’indagine è stata riaperta nel 2017 su richiesta della famiglia Piredda, che accusano la donna di incendio e di omicidio. Dopo tre anni il pm, Gilberto Ganassi, ha richiesto l’archiviazione per Valentina.

Valentina e Gessica hanno portato avanti un doloroso percorso di guarigione, sia fisica che psicologica, usando moltissimo anche i social per continuare una battaglia antiviolenza e di supporto a ogni donna che viene abusata o maltrattata.

E oggi Gessica ha provato quanto forte sia il legame con Valentina e la loro comunione di intenti, commentando l’ultima foto postata dalla ragazza sarda su Instagram.

Tu con l’uncino e io con la benda siam pronte per conquistare il mondo! Ti voglio bene amica mia

Scrive Gessica, che dalle sue pagine social, e non solo, ha sempre lanciato messaggi pieni di speranza e amore per la vita, come quando, ospite del Maurizio Costanzo Show, decise di mostrare il volto, togliendo il foulard che la copriva (puntata in onda il 20 aprile 2017).

Non solo: Gessica ha postato sulla propria pagina Instagram un video in cui – è una delle rare volte (l’altra era stata al processo contro l’ex fidanzato) – ha mostrato l’occhio danneggiato dall’acido.

E lo stesso ha fatto, dopo un intervento, in un’altra foto.

Ben più gravi le ustioni di Valentina che, nonostante le numerose operazioni, nel rogo ha perso orecchie e naso, e per questo necessita di epitesi, ovvero protesi maxillo facciali in silicone che possono essere attaccate e staccate con l’ausilio di una colla e un solvente appositi. La Pitzalis, del resto, è al centro di due diverse correnti: una che la vede vittima di un tentato femminicidio, l’altra che la vede di fatto colpevole, secondo la versione della famiglia di Manuel Piredda e dei suoi sostenitori.

Sicuramente entrambe, Gessica e Valentina, sono due grandi promotrici di un concetto di cui, di fatto, di parla da poco: quello dell’omicidio di identità, proposta di legge presentata in Senato nel 2017 per cui chiunque, volontariamente, cagioni al volto di una persona danni parziali o totali che ne modifichino le caratteristiche e che deve essere punito con la reclusione non inferiore ad anni dodici.

Perché sopravvivere per un soffio a un femminicidio non è mai una grazia che dobbiamo all’assassino e sopravvivere, senza potersi più riconoscere allo specchio o essendo costrette a guardarsi sfigurate, significa che anche se non si è morte per intero è morta la nostra identità: un omicidio, alla fine, c’è stato.

"Tu con l'uncino, io con la benda": la forza di Gessica Notaro e Valentina Pitzalis
Fonte: instagram @gessicanotaroreal/@valentinapitzalisreal
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