Spesso i nomi che si attribuiscono alle parti intime maschili e femminili sono decisamente ingegnosi e divertenti, non parliamo degli appellativi più spicci e volgari – che scatenano la creatività più sfacciata, nel Bel Paese in particolare – ma di quelli che, per tradizione, vengono utilizzati in modo colloquiale o ironico ogni angolo del mondo.
Il profilo Instagram dell’account XXXY -The Project propone una guida illustrata, che loro definiscono genital-pedia, di peni e vagine, ovvero un vocabolarietto visuale per imparare qualche parola in altre lingue, utile magari per un accenno malizioso durante una chiacchierata con uno straniero. Le illustrazioni danno brevi cenni relativi alle varie denominazioni al mondo, senza distinzioni di provenienza. Lo fanno in modo ironico e spassoso, coinvolgendo un numero sempre maggiore di follower e simpatizzanti che con i loro commenti contribuiscono a fornire spunti per nuove immagini.
Scatolina, ovetto, cespuglio, micina, polletto, pisello, insomma, le immagini a cui vengono associati il pene e la vagina sono assolutamente varie e insolite. Si passa dagli animali ai vegetali, ma persino ad oggetti di uso comune, insomma non c’è limite alla fantasia che si scatena quando si parla di genitali.
Abbiamo scelto per voi alcune delle immagini più simpatiche e siamo certe che presto, quando guarderete gli alimenti nella vostra dispensa oppure quando sentirete il nome di un animaletto, magari vi farete anche una risatina ricordando la nostra gallery!
A Cuba si chiama Papaya!
Di sicuro una somiglianza c’è. Secondo Ortiz, uno dei conquistadores spagnoli, il termine “papo” era un eufemismo per indicare i genitali femminili. Con una licenza di tipo fonetico a Cuba si è accomunata la papaya allo stesso significato.
Ma c’è di più, a Cuba la papaya è conosciuta come “Fruta Bomba” quindi, nel caso in cui vi capitasse di visitare l’isola di Castro, ricordate di non usare questo termine con troppa leggerezza se non vorrete essere fraintesi!
In Polonia si chiama Pulcino!
Cipka, in polacco equivale a pulcino, un po’ come succede in inglese con chick, spesso tradotto come pollastrella nei film e nei libri. E come non intenerirsi di fronte a qualcosa di piccino e morbido? Probabilmente è proprio per questo che n Polonia la vagina è chiamata così!
In Italia lo chiamiamo Pisello!
Verde come un alieno? Ma no! Ci si rifà alla forma e si va a pescare tra gli ortaggi, molto in voga in Italia per i nomignoli più simpatici e diffusi.
In Finlandia si chiama Ovetto!
Muna, ovvero uovo. Il termine si riferisce al pene quando è utilizzato alla forma singolare, mentre diventa testicoli quando invece viene usato al plurale. Fate attenzione a non rompere gli ovetti nel paniere! E se conoscete qualche finlandese che è pronto a confermare: fatecelo sapere!
In Italia la chiamiamo Patata!
Noi possiamo vantare una certa predisposizione nei confronti dell’ortofrutta. Non è forse uno degli ortaggi preferiti al mondo?
In tutto il mondo la chiamano Cespuglietto!
Termine diffuso in ogni angolo del globo, forse perchè sotto al cespuglio si nasconde qualcosa? Forse perchè ricorda qualcosa di selvatico? A voi altre proposte!
In Indonesia lo chiamano Uccello.
Ma lo facciamo anche noi in Italia! Il termine indonesiano è Burung. Nella pagina ufficiale del progetto ipotizzano “Che il nome derivi dalla capacità di alzarsi in volo?”. A voi la conferma o la smentita.
In Estonia si chiama Erba!
Il termine è Mätas, ed equivale a “zolla d’erba”. Probabilmente questa definizione verrà accolta con favore dagli amanti del giardinaggio, i quali potranno sostituire il termine vagina con questa immagine fresca ed inusuale. Di certo una similitudine tra i fili d’erba e i peli c’è!
In Corea lo chiamano Peperoncino!
In Coreano 고추, che si legge Gochu, è il peperoncino piccante. Non si sa molto dell’uso di questo termine, ma pensiamo che non sia difficile ipotizzarne l’origine: proprietà afrodisiache e forma oblunga. Piccante in ogni senso!
Nei paesi anglofoni si chiama Serpente!
Definizione diffusa capillarmente in ogni stato dove si parli inglese, ma anche una lingua di origine germanica.
In India si chiama Ciotola!
In indiano il termine कटोरा, che si legge Katori, significa ciotola. Beh, è tonda, capiente e si può fare parecchio con una ciotola come mangiare, bere, preparare una pietanza. Non c’è che dire, in India hanno avuto fantasia!
In Brasile lo chiamano Polletto!
Pinto è il pulcino, il polletto. In generale tutti gli stati che hanno alla base una lingua neolatina hanno creatività da vendere, eppure è curioso notare che un termine che in polacco indica la vagina sia usato dall’altra parte del globo per il pene. In inglese si usa anche gallo, che si traduce con cock, insomma: i volatili vengono usati frequentemente nell’immaginario comune.
In Giappone la chiamano Polipo!
In giapponese 蛸 che si legge Täkō, è il polipo.
Ed è interessante l’associazione tra vagina e una creatura tentacolare pronta ad afferrare e stringere a sé. In altre culture i tentacoli sono esplicitamente dei simboli fallici, insomma se qualcuno ci sapesse dire di più, ci darebbe una mano a capire meglio!
A Panama la chiamano Ragno!
A Panama l’ araña è il ragno. Ma vediamo di capire di più: un ragno è peloso e pericoloso, un po’ come una donna che sa il fatto suo. Che sia questa la motivazione?
In Polonia la chiamano Conchiglia e lo chiamano Gufo!
Ecco per quest’ultima immagine avremmo voglia di conoscere qualcosa in più da parte di qualcuno che sia polacco. Perché Muszla, che significa conchiglia (e che ricorda anche mussle in inglese e moule in francese, quindi cozza) sì rifà all’idea di quel guscio marino che è contenitore di vita. Ma gufo, ovvero Sowa in polacco: perché?
Cosa ne pensi?