La chiamano la Festa del Sacrificio e si celebra ogni anno nei primi giorni di settembre, in corrispondenza con il Dhu l-Hijja, il dodicesimo e ultimo mese lunare del calendario islamico.
Le immagini di questa festa che richiama il passo biblico, comune anche alla religione cristiana, di Abramo disposto a sacrificare il figlio Isacco, sono crude e particolarmente cruente, soprattutto quelle raccolte dal fotografo Nasif Imtiaz in occasione della ricorrenza celebrata a Dacca, capitale del Bangladesh, nel 2016, quando nelle strade si riversò un vero e proprio fiume di sangue, complici anche i monsoni. Immagini talmente scioccanti da aver fatto pensare a una furba modifica effettuata con Photoshop.
Sul profilo Instagram del fotografo è possibile vedere le foto della capitale asiatica e gli abitanti della città immersi fin quasi alle ginocchia, ma ce ne sono molte altre che testimoniano l’incredibile fiumana del 2016.
Com’è stato possibile tutto ciò? E, soprattutto, si tratta di foto vere o effettivamente ritoccate?
Una bambina nel fiume di sangue
Le immagini della festa del 2016 tenutasi a Dacca, nel Bangladesh, hanno fatto gridare in molti all’utilizzo di Photoshop da parte del fotografo Nasif Imtiaz, che ha curato il servizio.
Ma il fotoreporter asiatico ha smentito calorosamente, affermando, come riportato da TPI:
Sì, questa foto è vera. Sono grato a tutti specialmente a tutti i media che hanno aiutato a raccontare la vera storia che c’è dietro questa foto.
La Id al-adha
La storia, infatti, parla di Id al-adha, la Festa del Sacrificio.
La ricorrenza si tiene in tutto il mondo islamico il Dhū l Ḥijja, o nei tre immediati giorni successivi, l’11, il 12 e il 13, detti “ayyām al-tashrīq”, un periodo che corrisponde ai primi di settembretpi e richiama l’episodio del profeta Abramo (Ibrāhīm) a cui Dio chiese di sacrificare il figlio Isacco.
100 mila animali sacrificati solo nel 2016
Per emulare il sacrificio di Abramo, che alla fine uccise un montone, durante la festa vengono uccisi degli animali, che devono essere caprini, ovini, bovini o camelidi, fisicamente integri e adulti. Il rituale implica la recita del Takbīr, l’espressione che significa “Nel nome di Dio! Dio è il più grande”, da parte di un uomo che deve essere in stato di purità legale (ṭahāra) e il sacrificio animale è effettuate secondo le linee guida previste dalla macellazione rituale halāl, ovvero tramite lo sgozzamento mentre è ancora vivo. La BBC, riporta TPI, ha riferito che solo nel 2016 sono stati uccisi 100 mila esemplari.
Dacca invasa dal sangue
Anche molti media hanno riportato le immagini dell’incredibile fiume rosso sangue che ha invaso Dacca nel 2016, durante la Festa del Sacrificio. Testimoniano tutte la veridicità dell’accaduto, ma c’è una spiegazione logica dietro il lungo torrente rosso.
Un misto di acqua e sangue
Il sangue degli animali uccisi si è mescolato, in quell’occasione, con le piogge torrenziali che si sono abbattute sulla città, contribuendo ad alimentare quell’inquietante fiume rosso sangue.
Le strade di Dacca colorate di rosso sangue
La pioggia incessante, unita al pessimo drenaggio ha causato una vera e propria inondazione, mentre la colorazione delle acque è dovuta, ovviamente, al sangue degli animali sacrificati: nonostante le autorità avessero stabilito delle zone dove la popolazione potesse praticare il rito, anche al fine di facilitare le opere di pulizia, buona parte dei residenti dei quartieri citati le hanno evitate preferendo le proprie case, i propri garage o direttamente la strada.
Il fiume rosso visto dall'alto
Le immagini di Nasif sono dunque indubbiamente vere.
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