La bellissima lettera di Lena Dunham alla se stessa di 10 anni fa
Lena Dunham scrive una lettera alla se stessa di 10 anni fa, per ricordarle tutto quanto è accaduto, nel bene e nel male.
Lena Dunham scrive una lettera alla se stessa di 10 anni fa, per ricordarle tutto quanto è accaduto, nel bene e nel male.
Lena Dunham è sempre molto sincera sui suoi problemi di salute, anzi in generale sulla sua vita, da sempre attiva su molti fronti: dai diritti civili, al femminismo, ai diritti della comunità LGBT. È una dei pochi personaggi noti che da anni parla dell’endometriosi da cui è affetta, senza nascondersi, ma piuttosto cercando di far conoscere sempre più questa malattia poco nota.
Recentemente ha postato un’immagine su Instagram che la ritrae a 24 anni, e una seguente che invece la immortala oggi, e per l’ideatrice di Girls questa è stata l’occasione per scrivere una lettera alla se stessa di dieci anni fa.
Recentemente mi sono imbattuta in questa foto di me a 24 anni – si legge nel post – Ricordo esattamente dov’ero quando è stata scattata – il bagno di un bar nel caldo torrido di agosto, con un vestito vintage di mia madre, con questa sensazione travolgente (quella che si ha solo quando si è giovani) di essere sull’orlo di un grande cambiamento. Mi ha fatto chiedere a cosa avrebbe pensato quella ragazza se fossi potuta apparire in quello specchio e dirle cosa le avrebbero riservato i 10 anni seguenti.
‘Ciao, sono io, Lena, 34 anni. Non ci crederai, ma tra circa due mesi inizierai sei stagioni di uno show televisivo. Piacerà alla gente? Questa è una… Domanda complessa, ma ti piacerà farlo, e capirai esattamente cosa significa far sentire la tua voce. Oh, e scriverai libri. Tipo, libri interi. E sì, ti trasferirai completamente da casa dei tuoi genitori e fino alla fottuta California – non preoccuparti, so che è Hollywood ma non dovrai perdere peso, anzi lo prenderai – e qualche volta anche nel Regno Unito. E sì, avrai un milione di amici e collaboratori che ami e non ti sentirai sola come lo sei ora. Il che è un bene perché sì, hai presente quei dolori di stomaco casuali? C’è, tipo, un mucchio di chirurgia in arrivo. Ti toglieranno l’utero, cosa che so che sembra un po’ azzardato ma fidati, sarebbe stato un problema più grande quando saresti stata più grande. E poi dovrai disintossicarti. Ma non hai problemi di droga? Oh, ti prego, aspetta. E quando avrai la mia età avrai baciato circa 47 uomini (hai ancora una lista!) e nessuno di loro sarà tuo marito. E ancora non sai guidare, cazzo. Ma sai qual è la parte strana? Va tutto bene. Va più che bene. È esattamente quello che speravi quando sei andata in bagno e hai tenuto questa cosa nuova di zecca chiamata iPhone davanti allo specchio pensando ‘qualcosa di grande sta arrivando”.
In questi ultimi anni, in effetti, Lena Dunham ha affrontato diversi problemi, con la scoperta dell’endometriosi e la conseguente isterectomia subita nel 2018; parlando di quel momento, peraltro, l’attrice ha poi scritto un toccante saggio per Harper’s Magazine, proprio per raccontare a cuore aperto quell’esperienza.
La scelta di rimuovere utero e cervice è stata fatta proprio nella speranza di eliminare anche i terribili dolori provocati dell’endometriosi. Perché, dopo dieci anni di dolore, poche certezze e una serie di interventi chirurgici, Lena voleva solo dire addio al suo nemico e al suo utero.
Una scelta difficile, che, oltre a rimuovere parte dell’apparato genitale femminile, non garantisce l’eliminazione dei dolori. Insomma si trattava di un salto nel vuoto, ma anche l’unica soluzione possibile per Lena. L’attrice nel tempo si era sottoposta a qualsiasi tipo di cura: farmaci, interventi, terapie e messaggi di ogni genere ma nulla ha mai fermato il suo dolore, che a quel punto era diventato insopportabile.
Lena Dunham ha sempre ammesso che ci sono state delle complicanze, ma anche che, per lei, l’isterectomia sia indubbiamente stata la giusta scelta. Ha rivelato in un’intervista a Vogue
Oltre alla malattia dell’endometriosi ho avuto le mestruazioni retrograde, ovvero durante il mio periodo il flusso invadeva anche il mio stomaco, così che era pieno di sangue. La mia ovaia si è insediata sui muscoli attorno ai nervi sacrali nella mia schiena, quelli che ci permettono di camminare.
Ma Dunham ha rivelato anche di aver perso i capelli a causa di una malattia autoimmune; insomma, in questi dieci anni nella sua vita sono successe davvero molte cose, positive e negative. Le abbiamo ripercorse in gallery, assieme alla sua carriera.
Lena ha spiegato perché due anni fa ha deciso di rasare i capelli a zero.
Nel 2019 ha confessato di soffrire della sindrome di Ehlers-Danlos, che colpisce prevalentemente il tessuto connettivo provocando lassità dei legamenti.
Due anni e mezzo fa mi sono rasata la testa – ha scritto in un post nel 2020 – Non è stato un gesto di ribellione o divertente, ma più tipo ‘Sto perdendo i capelli a causa della mia malattia autoimmune, meglio correre dal barbiere più vicino e pagare 7 dollari per rasarmi’. Allora, non avevo molte risposte sulla salute e non sapevo nemmeno come esprimere la mia paura alle persone intorno a me, così tutti hanno pensato ‘Ecco Lena con un altro taglio di capelli bizzarro, proprio come faceva ogni settimana quando aveva sette anni e tagliava i suoi chiome con le forbici da lavoro’.
Lasciatemi dire che le donne calve sono fottutamente belle. E che il mito per cui una donna debba per forza avere capelli lunghi e folti andrebbe sfatato. Sarà per questo che ho un problema con gli integratori per capelli e le extension? Scherzi a parte, veder crescere i miei capelli è stata una metafora importante per me. Li ho lasciati fare e, pian piano, sono tornati come prima. Ci tengo a dare la mia testimonianza, ma sapete una cosa? Può essere che mi rada di nuovo a zero. Questa volta, però, solo per il gusto di farlo.
Ha scelto uno scatto realizzato da un paparazzo e postato sul suo Instagram per parlare della sindrome da cui è affetta.
Potrei essere imbarazzata da queste foto dei paparazzi, anche perché è probabilmente questo il motivo per cui qualcuno decide di pubblicarle, ma in realtà non lo sono per niente. Potrei mentire e dire che si tratta di un primo travestimento per Halloween, ma la verità è che questa è la vita quando hai dei problemi con le malattie croniche.
Un accenno della sindrome di Ehler-Danlos significa che ho bisogno di un supporto maggiore rispetto a quello dei miei amici… Quindi, grazie bastone! Per anni ho rinunciato a fare qualsiasi cosa che potesse rendere più semplice la mia situazione fisica, insistendo sul fatto che un bastone avrebbe ‘reso le cose strane’.Ma è molto meno strano essere effettivamente in grado di muovermi piuttosto che restare a letto tutto il giorno. E sì, faresti meglio a credere che indosso la mia camicia da notte. Stavo camminando a quattro passi dalla macchina per andare dal dottore e volevo essere completamente comoda. Voglio dire, Bieber non ha indossato le pantofole dell’hotel per circa cinque anni? Sì, così posso indossare il mio glamour notturno per due ore. E poi un’ora dopo, sono in riunione per affrontare il lavoro che amo. Questa è la duplice vita di una donna con una malattia cronica.
Nel 2018 Lena ha dovuto rimuovere l’ovaio sinistro, “intrappolato” nel tessuto cicatriziale, che le causava problemi di minzione.
So che qualcosa non va nel mio utero – aveva detto ancora a Vogue – Posso sentirlo, profondamente specifico ma non verificato, nonostante così tanti test e così tanto dialogo medico. Ho solo la sensazione che l’utero che mi è stato dato sia difettoso.
[…] Ma una grande lezione che ho imparato in tutto questo è che la salute, come la maggior parte delle cose, non è lineare – ha scritto in un post – Le cose migliorano e le cose vacillano, e tu inizi a vivere solo con del succo di mirtillo da bere in tazza, dormendo con gli impacchi caldi, ma sei anche più felice di quanto lo sia stata negli anni. Mi sento benedetta in modo creativo e solleticata dal mio nuovo ombelico, migliorato, e così così fortunata da avere un’assicurazione sanitaria e soldi per le cure straordinarie. Ma sono allo stesso tempo scioccata da ciò che il mio corpo non sta facendo per me, e rossa di rabbia nel sapere che l’accesso alle cure mediche è un privilegio e non un diritto in questo Paese, e che le donne devono lavorare molto duramente solo per dimostrare che conosciamo già i nostri corpi e implorare ciò di cui abbiamo bisogno per stare bene. È umiliante.
A sinistra: 62, 5 chili, ammirata tutto il giorno e oggetto di avance dagli uomini, e di una copertina di un tabloid che spiega che le diete funzionano – ha scritto Lena in un post del 2018 commentando il suo guadagno di peso – Ma anche malata nel corpo e nella mente, tenuta in piedi da piccole quantità di zucchero, tonnellate di caffeina e con una farmacia nella borsa. A destra 73, 5 chili, felicemente allegra e libera, ricevo complimenti solo dalla persone che contano e per motivi che contano, viva grazie a un flusso costante di divertimento e cibo sano, forte grazie al sollevamento cani e a qualche bevanda alcolica.
Fin dai tempi dell’Obering College Lena realizza e interpreta cortometraggi, ma è solo nel 2011, con Girls, che la sua carriera prende il volo definitivamente.
Giovani donne tra i 20 e i 30 anni e i problemi di tutti i giorni che devono affrontare, ma anche il desiderio di essere sempre, completamente se stesse. Questi i temi principali di tutti i lavori di Lena.
Figlia di una fotografa famosa, Laurie Simmons, e di un pittore, Carroll Dunham, Lena ha una sorella di 26 anni che si chiama Grace Dunham, lesbica, attivista a favore dei diritti LGBT e scrittrice (ha collaborato spesso con il New Yorker). Proprio per sostenere la battaglia della sorella, Lena ha più volte dichiarato che non avrebbe sposato il compagno, Jack Antonoff, fino a quando gli omosessuali non potranno farlo in tutti gli stati degli USA. La storia con Antonoff si è chiusa nel 2017.
Negli Stati Uniti Lena è considerata una delle principali protagoniste della rinascita del cosiddetto “femminismo mediatico”, insieme a scrittrici come Roxane Gay e Chimamanda Ngozi Adichie, e anche alla cantante Beyoncé. Il loro è femminismo pop, serio ma anche ironico, divulgativo, allo scopo di aiutare una nuova generazione a capirsi meglio e essere libera di poter essere ciò che vuole. Non a caso è quello che Hannah, la protagonista di Girls interpretata da Lena Dunham, dice ai suoi genitori nella puntata pilota della serie:
Credo che potrei essere la voce della mia generazione. O almeno una voce di una generazione.
Nata nel 2011, Girls racconta le vite di quattro ragazze, Hannah, Marnie, Jessa e Shoshanna. Hannah, un’aspirante scrittrice, è interpretata da Lena Dunham. La serie, negli anni, è stata oggetto di numerose critiche…
All’inizio Girls venne messa nell’occhio del ciclone perché non c’era nemmeno una persona di colore nel cast. Lena motivò questa scelta dicendo che non avrebbe saputo raccontare l’esperienza di una ragazza afroamericana, essendo una donna bianca e per metà di origine ebraica, e che non intendeva includere tra i protagonisti della serie un personaggio nero solo per fare una concessione simbolica. Nella seconda stagione, però, il personaggio di Hannah frequenta un ragazzo nero, e per questa ragione Lena fu nuovamente criticata, questa volta perché ritenuta in contraddizione rispetto alle sue dichiarazioni precedenti.
La serie è stata inoltre accusata di “classismo” perché tacciata di mostrare la vita di quattro ragazze benestanti e spesso frivole. Un episodio della prima stagione invece è stato criticato perché poteva creare confusione tra le ragazze sugli effetti del papilloma virus e su come prevenirlo. Molti, però, hanno apprezzato anche il fatto nel corso delle stagioni si affrontassero anche argomenti seri, tra cui l’aborto, il rapporto delle donne con l’immagine del proprio corpo, le molestie sul lavoro e per strada.
Lena, nel 2014, è stata intervistata sul numero di febbraio dell’edizione americana di Vogue: l’articolo era accompagnato da fotografie scattate dalla famosa fotografa Annie Leibovitz che ritraevano Dunham e Adam Driver (Adam Sackler in Girls) vistosamente ritoccate con Photoshop prima della pubblicazione. Lena ha visibilmente protestato.
Nel 2014 esce l’autobiografia di Lena, Non sono quel tipo di ragazza, in cui lei racconta di aver subito uno stupro ai tempi del liceo, di cui si è resa conto solo diversi anni più tardi: nel corso di una serata in cui Lena aveva bevuto molto, assunto Xanax e cocaina, un ragazzo di nome Barry si è approfittato di lei. Lena si è accorta solo successivamente che quello che era accaduto non era stato frutto di una sua libera scelta, e ha sempre parlato di quanto successo quella sera come di uno stupro. Nel racconto era però coinvolto anche un terzo personaggio, amico del ragazzo in questione. Nonostante lei abbia fatto di tutto per tutelarlo e garantirne l’anonimato, l’uomo le ha comunque fatto causa.
Nel 2015 Lena fonda la sua newsletter, Lenny Letter, diretta insieme alla regista Jennifer Konner. Lenny Letter è una rivista online femminista che tratta diversi temi, dalla politica alla moda, dalla cultura alla salute.
Proprio su Lenny l’attrice Jennifer Lawrence ha criticato la disuguaglianza tra gli stipendi degli attori uomini e delle attrici donne a Hollywood. All’inizio di aprile 2016 è stato annunciato che Lenny diventerà anche una casa editrice all’interno del grande gruppo editoriale Penguin-Random House.
Nel libro Lena racconta della diagnosi che le è stata fatta da bambina, che parla proprio di disturbo ossessivo compulsivo. Patologia per cui Lena fa tuttora uso di antidepressivi contro l’ansia.
Lena si è schierata politicamente nel 2016 a favore della Clinton non solo perché donna, ma anche per le sue posizioni sull’assistenza sanitaria, il controllo delle armi da fuoco e l’uguaglianza di stipendi tra uomini e donne. Ha partecipato attivamente alla Women’s March di Washington, dichiarando che avrebbe marciato per i diritti di tutte le donne, anche quelle che avevano votato Trump.
Su Lenny Lena ha anche raccontato di essere affetta da endometriosi, una malattia che colpisce le donne e che, anche se non le mette in pericolo di vita, può essere molto dolorosa e rendere difficile la vita quotidiana. La causa è la creazione di porzioni di endometrio ( il tessuto che ricopre la cavità interna dell’utero, quello che viene espulso durante le mestruazioni) in varie zone del corpo in cui non dovrebbe trovarsi: nei giorni del ciclo mestruale queste porzioni di endometrio anomale sanguinano come se fossero nell’utero, causando infiammazioni e dolore, dato che il sangue non può essere espulso. L’endometriosi è una malattia che colpisce il 10 per cento delle donne in età fertile e molto spesso non viene diagnosticata o è riconosciuta in ritardo. Anche nel caso di Lena la diagnosi corretta non è stata fatta subito, e lei ha deciso di raccontare la sua esperienza per sensibilizzare sulla questione e far conoscere di più questa malattia.
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