Maurizia Paradiso, 10 cose che non sai della donna trans più famosa d'Italia
Maurizia Paradiso un'artista a 360 gradi e una vita da raccontare come un romanzo: dalle amicizie, agli amori, alla malattia.
Maurizia Paradiso un'artista a 360 gradi e una vita da raccontare come un romanzo: dalle amicizie, agli amori, alla malattia.
Maurizia Paradiso è da molto tempo ormai una vera e propria icona del mondo dello spettacolo. Artista a 360 gradi ha sempre sostenuto con orgoglio il fatto di essere transessuale, anche se, a differenza di molti, ha spiegato di non amare il Pride. Sono molte le cose che la rendono un’artista pazzesca, vero e proprio ponte tra l’arte porno e lo spettacolo mainstream, come le sue tantissime comparse nei salotti televisivi.
In questi anni Maurizia Paradiso è purtroppo tornata agli onori della cronaca per un motivo più serio: si era ammalata di leucemia. Fortunatamente, la malattia è ormai un ricordo, sebbene non possiamo non notare che l’artista si sia battuta come una leonessa. Ora grazie alla sua forza è diventata un esempio per tutti coloro che combattono contro il tumore.
Tutta la vita di Maurizia è stata a dir poco avventurosa, fin dalle origini, con un’infanzia trascorsa accanto alla madre, Bruna Oliva, una prostituta diciottenne che al momento della sua nascita era sposata con Luigi Paradiso; Maurizia, nella sua autobiografia, I travestiti vanno in Paradiso, ha raccontato che quel periodo è stato per lei molto difficile, e anche di non avere certezze sulla vera identità del padre.
Negli anni del collegio Maurizia ha subito una serie di pesanti abusi fisici e sessuali da compagni e insegnanti, mentre con l’adolescenza inizia la presa di consapevolezza della sua transessualità. Inizia a esibirsi in alcuni locali milanesi come Laura Kelly e comincia la cura a base di ormoni come parte di un percorso di transizione, mentre il 31 ottobre 1978 diventa ufficialmente Maurizia Paradiso, con l’operazione del cambio sesso.
Molto amica di tantissimi volti noti del cinema italiano, da Walter Chiari che la volle in Romance, al fianco di Luca Barbareschi, passando per Ugo Tognazzi, non sono nascoste neppure le sue antipatie celebri: per Cristiano Malgioglio, ad esempio, ma anche per Amanda Lear. Dopo aver preso il posto di Umberto Smaila nella conduzione di Colpo grosso negli anni Duemila Maurizia partecipa come ospite fisso al Chiambretti Night, e gira il suo ultimo film porno, I segreti di Moana.
Sfogliate la gallery per leggere alcune delle dichiarazioni a ruota libera di Maurizia.
Maurizia Paradiso ha esordito al cinema con Romance, quando aveva 28 anni ed era stata già operata. In una scena, sodomizzava Luca Barbareschi; lei ha dichiarato:
La cosa carina è che, mentre giravamo, lui si eccitò visibilmente.
La scena fu tagliata per mandare il film alla Mostra del Cinema di Venezia, con grande disappunto di Walter Chiari, che era il protagonista.
Io sono una transessuale e ci tengo a precisarlo, perché voglio essere amata per quello che sono.
Ha dichiarato a Gay.it.
Non si diventa mai donne e lo dice una che si operò, a Londra, il 31 ottobre del 1978. Da quando mi sono operata ho sviluppato, incredibilmente, una mente imprenditoriale maschile. Mente che prima non avevo, o quantomeno che non avevo così sviluppata.
Maurizia ha idee particolari sul Gay Pride e sugli omosessuali stessi che, condivisibili o menom ha sempre espresso in maniera molto aperta, pronta anche allo scontro.
I gay sono, prima di tutto, persone e, in ogni società che si rispetti, c’è sempre la mela marcia. Mi è capitato di assistere a battutine sterili da parte di certi gay, nei confronti delle trans, ma se posso, per me, quelli non sono gay. Sono checche. Io, ad esempio, come trans, non provo simpatia per le checche. Per quelli che vanno in giro con la nota borsa di L.V. e che scheccano in giro per le strade. Loro non sono l’orgoglio di nessuno. Ad esempio, io, non vado mai al Gay Pride. Lo trovo controproducente.
Quando le è stato diagnosticato il cancro non ha negato di avere molta paura.
Ha paura, anche di dormire. Io la notte non dormo. Prendo le pastigliette perché ho paura. Se poi mi addormento e non mi sveglio più? Ho passato i primi dieci giorni a piangere. Non è un reparto in cui uno si fa male a un piede. Qui una persona ha bisogno di sentirsi viva. Ho ancora molto da dare. Non voglio andarmene.
Mi sento scomunicata dalla vita – ha raccontato in un servizio per Le Iene – Non ho ricevuto neanche una visita, neanche di mio fratello. La mia famiglia sono diventati loro [i medici, ndr.]
Maurizia Paradiso ha raccontato del suo rapporto con il proprio corpo e in particolare con il proprio pene prima dell’operazione.
Io, con il mio corpo, litigavo anche quando avevo l’uccello. Pensi un po’. C’erano delle notti in cui tiravo fuori il mio pene, puntandogli, davanti, delle forbici. Quando rivedo Il silenzio degli innocenti rivedo quella che sono. Ad ogni modo, con la mia vagina, io godo.
Paradiso è molto critica anche verso il Pride che considera
troppo folcloristico, troppo invadente.
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