La memoria varia da persona a persona ma anche coloro che sembrano esserne dotati maggiormente, possiedono dei limiti. Rebecca Sharrock invece no – e con lei una quantità variabile che da 60 a 80 altre persone al mondo. Sì, perché Rebecca, una 28enne originaria di Brisbane, in Australia, ha una condizione chiamata Memoria Autobiografica Altamente Superiore (anche detta HSAM). In parole semplici, la memoria di Rebecca le permette di ricordare ogni singolo giorno della sua vita. Bello? Brutto? Tutto dipende: sicuramente è qualcosa di affascinante e peculiare se non quasi unico.
Il primo ricordo di Rebecca si attesta infatti a soli 12 giorni dalla sua nascita; ma la giovane – che attualmente sta scritvendo un libro sulla sua condizione, o meglio sulla condizione della sua memoria, dal titolo My life is a puzzle (ovvero La mia vita è un puzzle) – non ricorda soltanto le cose accadute, ma perfino i sogni di quando era appena nata. Giorno dopo giorno, la ragazza ripercorre i suoi ricordi attraverso una pagina Facebook da lei gestita e il sito internet Futurism in cui posta sporadicamente dei post riguardanti proprio le sue memorie a lungo termine: ogni foto è un piccolo tassello per addentrarsi nella difficile ma straordinaria mente di Rebecca, proprio come in un puzzle.
L'intervista a La Repubblica
Il giornale italiano La Repubblica, nel dicembre 2017, si è interessato proprio alla straordinaria mente di Rebecca. In un’intervista la giovane ha dichiarato quanto faccia fatica a sintetizzare e a studiare:
Sono così concentrata sui dettagli, che non riesco a generalizzare bene né ad astrarre, due qualità importanti per studiare in modo proficuo. Un altro limite che ho è nel pensiero ipotetico. Questo però potrebbe essere correlato con l’Asperger (sindrome della quale soffre, ndr.), perché chi ha un disturbo di tipo autistico non è molto bravo nell’inventare.
Avere una “super-memoria”, inoltre, le impone di affrontare con un certo riguardo tutte le situazioni e le informazioni alle quale può entrare in contatto ogni giorno:
Oggi mi trovo un po’ a disagio con i social media, perché lì capita di essere esposti comunque a contenuti che io, potendo scegliere, eviterei. Sto comunque cercando di adattarmi: per le mie attività di blogger impegnata nelle associazioni a sostegno dei ragazzi autistici non posso fare a meno dei social media. Ma nella vita reale prevale un istinto di autoprotezione: evito posti o situazioni se presagisco che potranno generare ricordi negativi.
Ha ammesso la giovane australiana alla testata italiana.
La passione per Harry Potter
Tra le peculiarità della memoria di Rebecca ce n’è una davvero sensazionale: la giovane australiana, grande fan del maghetto firmato J. K. Rowling, sa recitare l’intera collezione dei libri di Harry Potter a memoria.
Da piccola soffrivo di insonnia. A nove anni ho scoperto Harry Potter, che mi è piaciuto moltissimo, e mi sono chiesta: “Come posso leggere i libri del maghetto prima di prendere sonno, quando sono a occhi chiusi e al buio?“. Così li ho memorizzati. Prima di Harry Potter il mio interesse principale erano le città, le capitali, l’atlante geografico.
Ha spiegato la ragazza sempre nell’intervista a Repubblica.
La sorellina
Quando avevo circa 18 mesi (lo suppongo perché era prima del mio secondo compleanno ed ero fuori dalla culla) iniziai a sognare ogni volta che mi addormentavo. A quell’età pensavo che davvero di lasciare la casa ogni notte, così ho sempre voluto la mamma con me mentre dormivo. Dopo il mio secondo compleanno nacque mia sorella Jessica.
Non capii cosa fosse una sorella e non era interessata a giocare ai trenini. Ho combinato alcune birichinate l’anno successivo, dopo che mi fu annunciato che non ero più figlia unica, che dovevo condividere tutto con una sorella, così come dovevo darle via i vecchi vestiti e giocattoli.
Ha spiegato la giovane in un articolo postato sul sito internet Futurism.
Minnie
All’inizio della mia vita, ho trascorso un sacco di tempo nella culla guardando i giocattoli che mi circondavano e gli ammiratori in piedi vicino a me.
Durante il mio primo compleanno, non avevo idea di cosa fosse quel giorno, tutto ciò che sapevo è che la mamma mi stava infilando un vestito di satin che prudeva, e stavo piangendo. Sebbene mi fu detto che quello era il mio giorno speciale e che tanta gente stava venendo a vedermi.
Quel giorno i miei genitori mi diedero anche un peluche di Minnie, il cui volto mi terrorizzava, sebbene non potessi dirlo. Tutto quello che potei fare fu piangere e spingerlo via ogniqualvolta lo vedessi.
Ha ricordato Rebecca quel suo primo compleanno sempre attraverso un articolo sul sito internet Futurism.
Il primo ricordo
I miei genitori mi hanno portata sul sedile del guidatore dell’auto (un’idea di mio padre) e messa in posa per una foto. Come neonata ero curiosa sul coprisedile e sullo sterzo sopra di me. Sebbene a quell’età non avevo ancora sviluppato l’abilità di volermi alzare ed esplorare cosa quei curiosi oggetti potessero essere.
Ha spiegato a Futurism la ragazza.
Malattie della memoria
C’è da chiedersi se qualcuno ha mai davvero dimenticato nulla. Nelle prime fasi le persone con demenza o Alzheimer possono quasi sempre rivivere con facilità ricordi distanti, che sembravano precedentemente perduti per sempre. Sulle prime, la loro memoria a breve termine sembra indebolirsi, ma quella a lungo termine sembra rafforzarsi.
Sebbene una volta il danno vada più profondamente nel cervello, negli ultimi stadi della demenza, tutti i tipi di ricordi sembrano scomparire.
Devo aggiungere che durante una visita a una casa di cura abbiamo incontrato una donna che aveva raggiunto uno stadio di completa demenza ma continuava a dire che stava nutrendo i piccioni con sua nonna (che era una cosa che faceva durante la sua prima infanzia).
Ha spiegato la giovane australiana in una lunga riflessione sul sito internet Futurism riguardo cosa significa soffrire di demenza e sulle straordinarie capacità di memoria del nostro cervello.
Il cervello
C’è molto da scoprire sul cervello umano, così come il modo in cui funziona la nostra memoria.
Per prima cosa il nostro cervello è il centro di controllo della nostra intera esistenza, e in secondo luogo i ricordi mascherano tutto quello che abbiamo imparato (coscientemente o no).
Ci sono molti tipi di ricordi che tutti possediamo e quelli di noi con la HSAM possono solo ricordare memorie autobiografiche in dettagli precisi. Le memorie autobiografiche sono raccolte di cosa abbiamo (personalmente) esperito nella nostra vita.
Ha annunciato al sito internet Futurism.
HSAM
È vero che sono una delle circa 60 persone al mondo identificate per avere una memoria molto insolita che è chiamata HSAM. Questo mi rende incapace di dimenticare ogni giorno della mia vita e inoltre rivivo costantemente il mio passato (emozionalmente) in chiari dettagli.
Comunque quelli di noi con la HSAM non sono i soli che hanno memoria da quando erano più piccoli di 4 anni. Infatti la grande maggioranza delle persone che ho incontrato possiede diverse memorie del loro benvenuto a un fratello più piccolo in famiglia, così come i primi compleanni e i primi Natali.
Ha annunciato a Futurism.
Ricordi lontani
Mentre stavo leggendo un giornale, a metà del 2014, trovai un articolo che diceva fosse impossibile per noi ricordare gli eventi personali che ci capitano prima di avere quattro anni.
Dopo aver finito di leggere l’articolo ho pensato: non ha assolutamente senso. Sto scrivendo un libro e i ricordi precedenti all’età di 4 anni riempiono un capitolo molto lungo.
Ha spiegato la ragazza al sito internet Futurism.
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