Richard Gere, la storia di un uomo oltre il sex symbol in 18 immagini

L’età non significa molto per me. Fra un mese compirò 70 anni, ma la mia salute è buona e non avverto segnali di problemi in arrivo – diceva Richard in un’intervista rilasciata a Elle nel luglio 2019 – Ho cura del mio fisico, anche per mantenere il passo con mia moglie che è molto più giovane di me. E apprezzo una mia nuova lucidità nel valutare il posto modesto che occupo nell’universo. Essere meno egocentrici è un aspetto positivo del tempo che passa.

Avrei fatto il musicista. Mi ritengo ancora più musicista che attore. Non mi interessa farlo a livello professionale, ma mi dà una grande soddisfazione. Suono per me stesso, la famiglia. Il piano soprattutto.

Mentre sulla sua carriera dice:

Non ho mai pianificato la mia carriera. Non ho forse neanche mai capito cosa significasse. Ho semplicemente scelto di fare ciò che mi attraeva. A volte ha funzionato, altre no. Ho lasciato la scuola per recitare. L’ho sempre considerato un ambiente creativo nel quale potevo imparare molto. Ma non sono mai stato motivato dai soldi. E ho avuto la fortuna di entrare in contatto con il buddismo quando iniziavo. Credo che mi abbia aiutato a trovare un equilibrio.

Dovremmo ascoltare di più le storie delle donne. Non solo quelle famose. Senza dubbio la maggior parte di loro vive con il ricordo di esperienze orrende che ha dovuto subire o fronteggiare.

Nato a Philadelphia il 31 agosto 1949, nel 1981 ha la parte del protagonista in Ufficiale e Gentiluomo, che lancerà la sua carriera.

Iscritto all’Università del Massachusetts, poi lasciata per il teatro, il vero esordio di Richard è nel 1975, ma è solo nel 1980 che si impone al grande pubblico, con American Gigolò.

È buddhista tibetano e sostenitore del Dalai Lama e del Tibet libero.

È solo nel 1990 che la tendenza a interpretare personaggi rubacuori cambia: è l’anno di Pretty Woman.

È anche un difensore dei diritti umani dei popoli indigeni, aderendo a Survival International.

Vogliono farci credere che esista solo una certa quantità di felicità disponibile e che se altri la raggiungono, verrà sottratta a noi. Ridicolo. La felicità è un pozzo senza fondo e, come l’amore, non si prosciuga mai. Più condividiamo, più otterremo indietro. Per fortuna c’è ancora chi si prodiga per aiutare persone in gravi difficoltà. Dobbiamo tutti impegnarci per cambiare la mentalità di chi ci è vicino. Presentare un diverso punto di vista, che argini questa tendenza mondiale che spinge il pendolo delle coscienze verso destra e che mi deprime profondamente.

Ha contribuito a stabilire in India una residenza per donne e bambini affetti da Aids.

Il primo matrimonio è nel 1991 con la top model Cindy Crawford, il secondo nel 2002 con l’attrice Carey Lowell, terminato nel 2013, mentre il terzo è con Alejandra Silva, che ha 36 anni. Dal secondo matrimonio ha avuto un figlio, Homer, nato nel 2000, che ha lo stesso nome del padre di Gere. Nel 2019, invece, Alejandra lo ha reso padre di Alexander, e nell’aprile del 2020 di un terzo bambino, di cui si ignorano sesso e nome.

Ha girato più di 50 film, tra cui lo sfortunatissimo Comic Movie, la pellicola con il punteggio più basso di sempre su RottenTomatoes.

Come molti grandi attori, non ha mai vinto un premio Oscar.

Nel 1999 torna a lavorare con Julia Roberts per il film Se scappi ti sposo.

Rispetto a Julia Roberts, sua partner in Pretty Woman, ha detto:

Fra noi si era creata una grande complicità e fiducia. Credo che sullo schermo questo si vedesse e per questo funzionavamo bene insieme. Tanto che il pubblico ha finito per credere che fosse nato un amore fra noi. Nessuno si aspettava che il film potesse avere così tanto successo. Abbiamo voluto per anni lavorare di nuovo insieme ma quando finalmente è capitato, in Se scappi, ti sposo – stesso regista, Garry Marshall – la magia non si è ripetuta. Misteri del cinema. Siamo rimasti amici e ogni tanto ci vediamo.

Tra i ruoli notevoli va ricordato il protagonista de Il Dottor T e le donne di Robert Altman, nel 2000.

Dei suoi fratelli ha detto:

Continuo a sentire storie orribili di fratelli e sorelle che non si parlano da anni. Noi siamo sempre stati uniti, ci sentiamo continuamente e ci aiutiamo l’un l’altro. Sono fortunato a poter contare su una rete di supporto.

Gli è stato offerto un ruolo da supereroe ma ha rifiutato perché non gli piaceva la sceneggiatura.

Ha raccontato del suo rapporto con Pretty Woman:

Premetto che non amo vedermi in generale. Ma Pretty Woman lo continuano a trasmettere in televisione ed è uno di quei film che, se ci capiti sopra mentre fai zapping, non riesci a resistere: ti ci devi fermare per almeno qualche minuto. C’è qualcosa di genuinamente magico.