L’incubo per le popolazioni del Centro Italia sembra davvero non terminare mai. Dal 24 agosto scorso, giorno che nella storia del nostro paese sarà ricordato come quello in cui paesi come Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto sono stati letteralmente spazzati via, lo sciame sismico non ha accennato a fermarsi, anzi il 30 ottobre la nuova scossa, terribile, di magnitudo 6.2 . La seconda più forte mai avvertita in Italia dal 1980, anno di un’altra tragedia simile, quella del terremoto in Irpinia.
Nessuna vittima nella seconda ondata di scosse, per fortuna, è andata ad aggiungersi alle già tante, troppe, ai 298 morti del primo terremoto. Ma sono moltissimi quelli che, in questo nuovo sisma, hanno perso tutto, e tanti i paesi completamente distrutti. La gente questa volta ha fatto in tempo a scappare, trovando rifugio in auto, o allontanandosi dai paesi a rischio, ma molte delle case in cui queste persone abitavano oramai non esistono più. Cancellate completamente dalla furia di questo terribile fenomeno naturale che non avverte, che difficilmente lascia scampo.
Tanto che il simbolo di questo nuovo terremoto diventa la basilica di San Benedetto a Norcia, in piedi dal XII secolo, di cui adesso non rimangono che la facciata e parte delle navate a ricordare la sua presenza.
Ci sarà tempo per parlare di ricostruzione, ma per il momento quello che rimane di tanti splendidi borghi del nostro centro non è altro che cumuli di macerie polverose, sotto cui giacciono giocattoli di bambini, fotografie, utensili e pezzi di arredamento, uniche testimonianze rimaste di una vita che, per i loro abitanti, non sarà mai più la stessa.
Mentre Protezione Civile e Croce Rossa si adoperano ancora per prestare soccorso nelle zone colpite (800.840.840 il numero da chiamare in caso di bisogno, 06.5510 quello invece a cui fare donazioni alla CRI) noi vogliamo mostrarvi le conseguenze brutali del terremoto, in una gallery di immagini che fanno vedere i paesi vittime del sisma così com’erano prima che tutto questo accadesse, e come sono adesso.
Sono immagini strazianti, che colpiscono dritte al cuore, e fanno male, perché sono il simbolo del martirio che sta subendo una parte del nostro popolo. A cui noi non possiamo che stringerci, in silenzio, aspettando il giorno in cui vedremo i nostri meravigliosi paesi tornare a splendere più di prima.
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