In Tanzania se nasci albino sei considerato alla stregua di un demonio.
A raccontare questa triste storia a Vanity Fair è la pluripremiata fotografa olandese Marinka Masséus. Under the same sun è il suo progetto fotografico, realizzato per mettere in risalto la bellezza e per denunciare la violenza a cui gli albini della Tanzania sono sottoposti ogni giorno.
La Tanzania è infatti il paese con la maggior percentuale di popolazione albina, circa 1 su 1400 cittadini.
Una vera e propria strage silenziosa che, dal 2014, ha portato all’aggressione di 69 persone in Malawi in cui almeno 18 di esse hanno perso la vita, come riportato da un articolo di Amnesty International che fa luce sulle discriminazioni e le violenze a cui ogni giorno gli albini africani devono far fronte.
In totale, secondo le stime delle Nazioni Unite, le vittime sono state più di 75.
C’è anche una taglia sulla testa dei bambini albini perché ucciderli è considerato un gesto porta fortuna.
Spiega la fotografa a Vanity Fair.
Gli albini sono principalmente ricercati per le loro parti del corpo: grazie ad alcune superstizioni, si è infatti diffusa la credenza che essi abbiano dei poteri magici proprio per la loro totale o parziale assenza di pigmenti. Tutto ciò non ha fatto altro che alimentare un terribile mercato clandestino: arti, ossa e pelle vengono venduti nei “mercati neri” sotto forma di amuleti o ingredienti per le pozioni di alcuni stregoni.
In altre parti dell’Africa, soprattutto la sopraccitata Tanzania, c’è addirittura una taglia sui bambini albini: secondo le tradizioni del luogo, ucciderne uno porterebbe all’omicida immensa fortuna. Altre popolazioni africane credono che le loro ossa contengano oro.
Tali superstizioni e paure sono talmente ramificate nella società africana che più volte portano la madre di un albino a uccidere il proprio neonato alla nascita. E se si rifiuta i farlo, verrà emarginata insieme al figlio.
Coloro che riescono a sopravvivere vivono spesso lontani dalla società e in costante timore di nuovi soprusi.
Inoltre, i bambini albini devono spesso far fronte a un altro nemico, il caldo torrido africano e i raggi solari, come in Tanzania dove molti albini muoiono per cancro alla pelle perché non hanno creme specifiche con cui proteggersi dai raggi solari.
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