I veri amanti dell’arte sanno che un’opera può affascinare, incantare, appassionare e addirittura commuovere chi la guarda. Ma l’arte molto spesso riesce anche a scandalizzare, con opere che precedono i tempi in cui vengono realizzate, oppure con rappresentazioni che hanno come intenzione e come scopo principale quello di scioccare letteralmente chiunque le guardi. Si tratta di opere irriverenti, a volte anche molto contestate, passate alla storia come le più scandalose di tutta l’arte.
Per quale motivo queste opere scandalizzano così tanto? Si va dalle prime rappresentazioni del corpo nudo femminile senza veli, a opere che hanno una chiara connotazione sessuale, fino a rappresentazioni giudicate blasfeme, irriverenti e contrarie al buon gusto.
Abbiamo deciso di raccogliere per voi in questa gallery quelle che secondo noi sono davvero le 15 opere più scandalose della storia dell’arte, quelle che probabilmente se siete delle vere appassionate di arte non potete davvero non conoscere. Voi cosa ne pensate di queste opere? Quale opera vi ha impressionato di più? Le trovate davvero così scandalose? Aspettiamo i vostri pareri e le vostre opinioni!
Del resto, di arte erotica in grado di fare impallidire la pornografia moderna avevamo già parlato. Ricordate?
Le déjeuner sur l’herbe, Edouard Manet, 1863
Oggi non scandalizza nessuno. Anzi, rientra nelle opere più conosciute e ammirate. Ma al tempo fece grande scalpore. Una donna nuda che fa un pic-nic su un prato insieme a due uomini ben vestiti. Una chiara provocazione che il pittore ha voluto lanciare alla morale dell’epoca, rappresentando la nudità senza veli e allegorie, ma in tutta la sua carnalità.
La Venere di Urbino, Tiziano, 1538 e Olympia, Edouard Manet, 1863
Lo scandalo nella rappresentazione del nudo femminile: Tiziano rappresenta in pieno rinascimento una donna estremamente carnale, che richiama il piacere e la sensualità. Olimpia di Manet è ancora più sensuale, con lo sguardo rivolto verso chi guarda il quadro, in posa per mostrare meglio tutta la sua nudità.
Albero, Paul McCarthy, 2014
Una scultura gonfiabile verde che rappresenta un albero di Natale, ma la cui forma ricorda abbastanza chiaramente un sex toy: l’opera si trovava in Place Vendome a Parigi, e venne vandalizzata e sgonfiata dopo pochi giorni dall’esposizione. Anche l’artista è stato più volte insultato, e addirittura schiaffeggiato da chi ha ritenuto l’opera troppo oscena.
Tre studi per una crocifissione, Francis Bacon, 1962
L’idea della crocifissione viene associata a quella della carne macellata: quello che muore non è un uomo, ma un pezzo di carne, violata e martoriata, il cui unico destino è quello di sparire dalla Terra.
L’Origine del Mondo, Gustave Courbet, 1866
Il corpo di una donna che giace su un letto sfatto: il viso è nascosto, il pube è in primo piano, insieme alle cosce e al ventre, mentre si intravede il seno da sotto il lenzuolo. Nudità femminile mostrata in maniera cruda e reale, senza filtri.
La piccola danzatrice di 14 anni, Edgar Degas, 1880
Un’opera che scandalizzò per il realismo con il quale Degas decise di rappresentare il corpo e l’espressione del viso della ballerina, insieme all’uso di materiali insoliti per la scultura, come un vero tutù ed un nastro per i capelli.
Sitting feminine act, Egon Schiele, 1910-1912
Il corpo viene rappresentato senza pudori e senza filtri: la donna non si nasconde e non si copre, è seduta a gambe aperte, vestita solo con un paio di calze. Schiele morì giovanissimo, ma venne condannato a 3 giorni di carcere per aver realizzato dei disegni osceni.
Merda d'artista, Piero Manzoni, 1962
Una provocazione a tutti gli effetti. Tutto ciò che l’artista produce diventa automaticamente arte, anche i suoi escrementi. Un modo per mettere in discussione il concetto di arte fin dalle sue radici più profonde.
Fontana, Marcel Duchamp, 1917
La Fontana non è altro che un orinatoio in ceramica bianca: un oggetto di uso quotidiano, un oggetto “basso”, che diventa opera d’arte solo nel momento in cui l’artista dichiara che in realtà si tratta di un oggetto artistico.
Monochrome Blue, Yves Klein, 1956
Il concetto di arte è portato all’estrema sintesi: la tela è interamente dipinta con un solo colore, l’arte perde del tutto il suo contorno e la sua forma.
Tirs, Niki de saint Phalle, 1961-1963
SI tratta di sagome e rilievi di gesso da utilizzare come bersagli: nei punti in cui colpire sono nascoste delle sacche di vernice, che esplodono quando vengono colpite dai proiettili di una carabina. Si tratta di una forma d’arte che secondo l’artista ha un risvolto terapeutico: le sagome sono quasi tutte maschili, e servono a esorcizzare le ripetute violenze subite da parte del padre fin dalla più tenera età.
La Nona Ora, Maurizio Cattelan, 2000
Una delle grandi provocazioni di Maurizio Cattelan: una statua di cera a grandezza naturale che riproduce Giovanni Paolo II schiacciato sotto il peso di un meteorite, mentre stringe in mano la croce.
Dirty Corner, Anish Kapur 2015
Opera esposta a Versailles, definita dallo stesso artista come “la vagina della regina che prende il potere”, in riferimento al destino di Maria Antonietta. L’opera è stata sfregiata e deturpata con scritte e graffiti.
L.O.V.E, Maurizio Cattelan, 2010
Una mano con tutte le dita mozzate, ad eccezione del dito medio, messa esattamente davanti al palazzo della Borsa di Milano, in segno di protesta verso il mondo della finanza che il palazzo stesso rappresenta.
Him, Maurizio Cattelan, 2001
L’opera rappresenta Hitler raccolto in preghiera, intento a pentirsi e chiedere perdono. L’opera destò grandissimo scandalo quando venne esposta a Varsavia, creando fortissime opposizioni da parte della comunità ebraica.
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