Il mondo sommerso e trasgressivo delle feste fetish in 15 scatti di MagLau

Il mondo sommerso e trasgressivo delle feste fetish in 15 scatti di MagLau
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Un fotografo francese per tre anni ha indagato la vita all’interno dei fetish party, un mondo nascosto, segreto, trasgressivo e surreale, dove tutti possono prendere parte e dare vita alle proprie fantasie sessuali più perverse.

Il progetto fotografico, chiamato Fetish Ballad, è stato realizzato da MagLau, un fotografo che in incognito ha viaggiato per tutto il mondo alla ricerca di queste realtà parallele, dove si possono incontrare diversi tipi di persone (dal vicino di casa al banchiere più distinto), il più delle volte nascosti dietro a maschere in latex, tatuaggi, body paint e travestimenti.

Il fetish, o in italiano feticismo, è un tipo di perversione sessuale che può prendere forma in diversi modi: normalmente le persone proiettano i loro desideri sessuali su un oggetto appartenente ad una persona piuttosto che ad una parte del corpo diversa da quelle più “tradizionali”. Questo vuol dire che chi ama le pratiche fetish può raggiungere l’orgasmo anche non toccando il partner, ma concentrandosi ad esempio su parti del corpo come piedi e mani oppure trovando piacere nell’avere indumenti intimi appartenuti all’altra persona.

Gli scatti di MagLau raccontano in modo vivido un mondo trasgressivo: non ci sono descrizioni, né viene indicato in che parte del mondo ci troviamo, perché non è importante ai fini del raccontare il tipo di persona che frequenta i fetish party. A quanto pare le pratiche fetish sono amate principalmente dagli uomini, ma non siamo del tutto certi di questo dato visto che le donne stanno riscoprendo più lentamente la loro sessualità con il passare degli anni, instaurando un rapporto sempre più sereno con il proprio corpo, con i propri desideri, fantasie e piaceri e prendendo parte ad esempio a progetti che trasformano i loro orgasmi in arte!

Non sono propriamente fotografie erotiche, anche se non ci sarebbe niente di male visto che l’arte erotica da sempre fa parte della nostra cultura e solo recentemente siamo diventati più “pudici” rispetto a queste forme di espressione, ma MagLau si concentra sui dettagli. Il bianco e nero diventa protagonista delle foto, con un nero scurissimo che trasmette inquietudine e anche un po’ di tristezza, se ce lo concedete. Non c’è molto altro da aggiungere, le foto parlano da sole e parlano anche a voce alta.