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Da anni combatteva contro disturbi mentali gravi, e il 26 luglio è arrivata la notizia della sua morte, data in diretta dalla tv irlandese RTÉ, che ha riportato il comunicato diffuso dalla famiglia:

È con grande tristezza che annunciamo la morte della nostra amata Sinéad. La famiglia e gli amici sono devastati e chiedono il rispetto della privacy in questo momento così difficile.

Sinéad O’Connor, voce inimitabile di Nothing compares 2 u, una delle più belle ballad degli anni ’90, si è spenta a 56 anni, dopo anni di tormenti, di lotta contro la depressione, e di terribili batoste arrivate dalla vita; l’ultima, forse la peggiore, la morte del figlio Shane, appena diciassettenne, trovato senza vita nel gennaio del 2022 dopo essere scappato da un centro psichiatrico dove si trovava per le sue tendenze suicide.

In quell’occasione O’Connor – nel frattempo convertitasi all’Islam con il nome di Shuhada’ Davitt – dichiarò di “voler seguire il figlio” in un tweet pubblicato non sul suo account ufficiale, ma su uno a lei collegato, salvo poi ritrattare e scusarsi con il pubblico. Ciononostante, a quell’episodio fece seguito in effetti un tentativo di togliersi la vita, l’ottavo di O’Connor, tormentata anche da una vita familiare non facile e da un passato che l’ha segnata profondamente, con gli abusi fisici e psicologici subiti dalla madre.

Una delle ultime apparizioni pubbliche nel gennaio di quest’anno, agli RTÉ Choice Music Awards in Irlanda, dove ha dedicato un premio assegnatole “a ogni singolo membro della comunità di rifugiati irlandesi”. Poi il nulla, fino al tragico epilogo.

Nel 2017 un video pubblicato sulla sua pagina Facebook, oggi non più esistente, impressionò particolarmente il pubblico: è un video straziante, in cui O’Connor parlava pubblicamente del disturbo bipolare che le era stato diagnosticato.

Nelle immagini Sinead O’Connor appariva in lacrime e palesemente distrutta dalla malattia mentale.

Sono completamente sola, non c’è nessuno nella mia vita – diceva nel video rimanendo seduta sul letto di una camera d’albergo nel New Jersey, luogo in cui stava vivendo quel terribile momento.- Io sto combattendo e combattendo e combattendo come milioni di persone fanno ogni giorno. Se fosse stato per me io sarei già andata, sarei tornata da mia madre.

Perché io ho vissuto su questa terra per due anni da sola a causa dei miei maledetti problemi mentali e mi fa arrabbiare sapere che nessuno si sia mai preso cura di me.

O’Connor nel video ammetteva anche che nessun membro della sua famiglia, nel corso degli anni in cui ha scoperto il suo disturbo, si sia mai preso la briga di assisterla o farle sentire la sua vicinanza.

Oggi che se ne è andata, di lei rimarranno sempre la voce con cui è riuscita a rendere iconico il pezzo scritto per lei da Prince, e l’aspetto anticonformista, diverso dalle altre popstar del suo tempo, con i capelli rasati e i grandi occhi verdi. Proprio a proposito dei suoi capelli tagliati cortissimi, O’Connor ne spiegò il motivo nel programma Dr.Phil:

Ma mia madre si era messa in testa che i capelli di mia sorella fossero brutti, orribili e disgustosi. E ha iniziato a dirlo quando io avevo i capelli lunghi, ci presentava come la sua figlia bella e la sua figlia brutta. Ed è per questo che mi sono tagliata i capelli, non volevo essere carina.

Era pericoloso essere carina perché rischiavo di essere violentata e molestata ovunque andassi. Non volevo essere stuprata o molestata, non volevo vestirmi come una ragazza, non volevo essere carina. Anche le altre ragazze ti picchiavano se eri carina.

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