27 persone mostrano i "difetti" che odiavano e ora amano perché unici

Il mio canino da latte non è mai adulto perciò il mio canino adulto si è formato in un altro posto. Non mi è mai piaciuto il mio sorriso perché non mi piaceva come appariva. Dopo la scuola superiore ho accettato il mio sorriso e ora sorrido sempre!

Ho subito una ricostruzione all’orecchio e ho un apparecchio acustico di osteointegrazione. Sono nata con una microtia e un’atresia e mi sono sottoposta a cinque sedute di chirurgia in totale. Da questi interventi ho avuto tre innesti cutanei, due innesti cutanei con carne morta, 12 punti con graffe chirurgiche, due revisioni delle cicatrici, un drenaggio di sangue e innumerevoli altri innesti. Ho pianto quando ho visto il mio orecchio dopo il mio primo intervento chirurgico perché lo odiavo. Preferivo avere sempre i capelli sciolti per nascondere il mio orecchio e l’apparecchio acustico, ma ora non vorrei cambiare più nulla. È stata una lunga strada, ma finalmente amo il mio orecchio.

Ho sempre odiato i miei nei e ne ho molti sul viso. Mi hanno sempre preso in giro alle elementari per essi. Gli altri bambini dicevano che erano brutti e mi facevano sentire orrendo. Sono arrivato al punto di chiedere a mia madre di toglierli (grazie a Dio non l’ha mia fatto). Sono diventato grande, gli altri ragazzi mi prendevano in giro più raramente e ho imparato a ignorare chi lo faceva più spesso. Ho imparato ad amarli e ho realizzato che rappresentano in buona parte ciò che sono io, sono qualcosa di unico. Sono i miei nei e mi fanno sentire bellissimo.

Ho un occhio pigro da quando sono nata. Prima era totalmente ribaltato indietro ma ho fatto diversi interventi chirurgici per sistemarlo. È ancora storto e verso l’interno quando sono stanca e gli altri lo notano. Mi hanno sempre fatto molte domande sul mio occhio e detestavo quando si vedeva questo disturbo nelle foto. Ma quando mi guardo indietro nel passato vedo che sono unica, perciò ho cominciato ad accettarlo. Non mi importa più.

Ho odiato i miei capelli per gran parte della mia vita. Erano diversi da tutti gli altri capelli dei miei compagni di scuola e dei miei vicini di casa. Li ho sempre legati in una coda alta e mai lasciati sciolti. Mia madre mi ha sempre pregata di mostrare al mondo i miei ricci e all’età di 14 anni finalmente l’ho fatto. È stato molto difficile trovare i giusti prodotti ma ne è valsa la pena. Non userò mai prodotti chimici per alterare i miei capelli. Li adoro!

Sono sempre stata presa in giro per i miei peli sulle braccia. Sono pelosa, sono una donna messicana. Mi hanno sempre detto: “Sembri un gorilla!”, “Rasati i peli delle braccia, sembreresti più carina!”, ecc… Quando ero più giovane non mi piacevano, ma più avanti ho deciso di ignorare tutti le persone che mi odiavano e ora mi rifiuto categoricamente di rasarli perché sono il mio punto di forza. Adoro lisciarli, arricciarli o giocarci. È davvero soddisfacente.

Quando mi è stata diagnosticata la rosacea, odiavo il mio aspetto perché venivo presa in giro e mi sentivo insicura. Ora sono al secondo anno di università e ho imparato ad affrontare la situazione. La rosacea è una parte di ciò che sono e non posso cambiarla. Ho imparato ad amarla perché non è qualcosa da tenere nascosto. In più, non ho neanche bisogno del blush quando mi devo truccare.

Qualche mese prima del mio 21esimo compleanno, sono sopravvissuta a un incendio. Un incidente mi ha lasciato con delle bruciature di primo, secondo e terzo grado e con degli innesti cutanei sul mio petto e il mio braccio. Non sono uscita di casa per sei mesi fino a quando ho partecipato al più grande convegno al mondo di sopravvissuti agli incendi. La prima persona che ho incontrato è venuta verso di me e mi ha detto: “Non preoccuparti, sei in buone mani”. Beh, non aveva le mani. Le aveva perse in un’esplosione di gas. Il fatto che una persona potesse essere così felice nonostante ciò aveva passato, ha avuto un impatto positivo su di me e ha radicalmente cambiato la mia prospettiva. Ora mi piace mostrare i miei innesti cutanei e le mie cicatrici. Sono un modo per cominciare una conversazione, un modo per informare gli altri su come si sopravvive a un incendio. Sono fiera di essere una sopravvissuta e le mie cicatrici non sono altro che un piccolo extra che mi rende straordinaria.

Ho sempre odiato il mio sorriso gengivale. Non ho mai postato nessuna fotografia e mi staggavo da quelle postate dagli altri se il mio sorriso non era “perfetto”. Quando avevo 25 anni, l’uomo dei miei sogni mi ha fatto una proposta di matrimonio e dopo esserci ufficialmente fidanzati abbiamo fatto molte fotografie dove si vedeva chiaramente il mio odioso sorriso gengivale. Ed è stato proprio lì che ho realizzato che non mi importava più perché ero davvero felice e amata. Più di un anno dopo, 27 giorni dopo il mio matrimonio, adoro il mio sorriso gengivale.

Ho sempre odiato il mio viso senza trucco, principalmente perché ho tante lentiggini sulle guance. Alle elementari sono stata presa in giro per esse. Ma nell’ultimo anno di liceo, ho cominciato ad amarle e ho cominciato a non truccarmi. Le lentiggini sono meravigliose. Penso siano adorabili e molte persone dovrebbero amare i loro piccoli frammenti di melanina.

I cheloidi che ho sul mio petto, sulle spalle e sulla schiena mi hanno creato molti problemi quando ero alle medie e al liceo. Ho provato di tutto ma non sono mai andati via, perciò sono cresciuta e li ho accettati. Le persone mi guardano ancora male ma ora le ho accettate.

Da quando avevo 8 anni, ho cominciato a rimuovere le sopracciglia con la cera. Volevo rasarle, strapparle, qualsiasi cosa pur di nascondere quanto fossero grandi sulla mia piccola fronte. Poi dal parrucchiere una signora mi disse che assomigliavo a Brooke Shields e non le ho più toccate.

Soffro di alopecia e ho perso tutti i miei capelli alle medie. È stato un momento difficile della mia vita, tutto ciò che volevo era essere “normale”. Ma poi sono cresciuta, ho imparato che la mia testa senza capelli mi rende unica ed essere diversa è bellissimo.

Crescendo, mi sono resa conto di quanto lo spazio fra i miei denti davanti fosse ampio. Odiavo sorridere e quando lo facevo tenevo le labbra chiuse. Così mi sono messa un apparecchio e ha funzionato per un po’ ma mi faceva spesso male e un giorno l’ho tolto. Ed è allora che ho capito che avevo uno spazio fra i denti non era un problema, non più di avere i capelli ricci. Ho spinto me stessa ad affrontare un dolore senza senso solamente per eliminare qualcosa che mi rende bellissima e unica. Non mi guarderò indietro, ora adoro il mio sorriso!

Ho perso il mio occhio in un incidente quando avevo 10 anni. Ho sempre odiato il mio aspetto e ho avuto parecchi problemi d’accettazione. Pensavo di sembrare disgustosa e mi ha portato a essere una bambina molto introversa. La mia “bruttezza” mi ha fatto esitare nell’intraprendere rapporti con le persone e creare nuove amicizie. Recentemente, ho iniziato ad accettare il mio aspetto e non mi importa ciò che la gente pensa. Le mie cicatrici non mi rendono brutta, ma fanno di me una sopravvissuta.

Ho sempre odiato la forma del mio naso. Mi sono sempre ripromessa di sottopormi a un’operazione ma ho imparato ad amarlo perché è parte di me. Mio padre ha il mio stesso naso e anche mia nonna e così anche la mia bis nonna. Amo queste persone e penso che il mio naso mi faccia assomigliare a loro. Ho anche una voglia sul mento. L’ho sempre nascosta. Ora so che mi rende unica ed è parte di ciò che sono. Adoro la mia voglia!

Ho tre lentiggini sul mio labbro superiore e, crescendo, mi hanno sempre fatta sentire inadeguata. Mi hanno sempre imbarazzata e ho cercato di mascherarle colorandomi le labbra di rosso. Anche oggi certe persone mi guardano dicendo che ho un herpes sulle labbra. Ma ora sono cresciuta e crescendo ho cominciato ad amarle e ora non vorrei mai toglierle. Sono uniche e sono ciò che mi rendono me stessa.

Ho un grosso neo sulla mia guancia sinistra. L’ho sempre odiato finché non sono cresciuto e ho incontrato i miei fratelli. Ho realizzato che tutti noi ne abbiamo uno nello stesso posto. Mi ha reso felice sapere che nonostante fossimo cresciuti in posti diversi, eravamo connessi da questo marchio genetico.

Le cicatrici sulla mia gamba dovute ai tentacoli di una medusa. Ho odiato come hanno rovinato la mia pelle chiara ma, dato che non sono una persona tipicamente avventurosa, le persone sono sempre sorprese quando racconto la storia che sta dietro la mia gamba. Mi aiuta a ricordarmi di provare sempre cose nuove anche quando non voglio.

La mia cicatrice chirurgica. Ad agosto mi sono sottoposta a una rara operazione chirurgica per l’articolazione sterno-clavicolare ed è stata una vera battaglia. Vivere con una condizione cronica a 14/15 anni non era la mia vita ideale ma affrontandola ho imparato ad amare il mio corpo e tutti i suoi mille problemi. Questa cicatrice non è altro che un’altra cosa da amare di me stessa.

Ho odiato le mie smagliature e da quando ho avuto un bambino si sono moltiplicate. Ora ogni volta che le vedo mi ricordano quanto il mio corpo sia stato straordinario per avermi dato un bambino bellissimo.

Le mie voglie. Ancora oggi mi chiedono se sono succhiotti. Quando ero più piccola mi mettevano in imbarazzo e indossavo sempre magliette con il collo alto per nasconderle. Ora non mi importa, mi fanno sentire unica.

Ho avuto un cancro alle ossa quando avevo 17 anni e ho dovuto affrontare due anni di chemioterapia e innumerabili interventi chirurgici alla mia gamba destra. Da allora ho dovuto indossare una ginocchiera e ci sono voluti anni prima che accettassi le mie cicatrici. Indossavo dei pantaloni larghi così potevo nasconderla facilmente ma ad un certo punto, in questi ultimi anni, qualcosa è cambiato. Ho realizzato che quella ginocchiera e quelle cicatrici fanno parte di me. Ora indosso abiti corti ogni volta che posso. So che potrò attirare domande e sguardi, ma sono felice di essere ancora in vita ed è una cosa da celebrare ogni giorno.

Ho 18 anni e ho avuto un trapianto di fegato. Ho pianto tutte le notti, spaventata del fatto che nessuno mi avrebbe mai voluta così. Ma ora sono felice e ho cominciato ad indossare dei top corti per mostrare le mie cicatrici.

I miei capelli sono di due colori diversi. Sono come divisi, dalle mie sopracciglia fino ai peli delle mie braccia (incluse le mie ciglia, ma le coloro con il mascara così non si nota). Sono nata in questo modo, e quando ero più giovane tutti mi prendevano in giro. Sono stata chiamata skunk girl, Due-Facce, metà e metà e anche mostro. Ho odiato questa situazione e ho chiesto ai miei genitori di lasciarmi tingere i capelli ma loro non me l’hanno mai permesso. Ora sono davvero grata a loro perché ho cominciato ad accettare la mia unicità.

Quando ho cominciato a vivere nel gennaio 2016 senza una gamba, ho odiato la mia vita. Ma ho imparato ad amarla perché posso ispirare le persone e educarle sulla mia vita da persona amputata sul mio canale YouTube.

Sono nata con una microftalmia congenita, perciò il mio occhio destro è sottosviluppato e cieco. Sono stata presa in giro da bambina per questo e mi sono sempre sentita insicura. Ma ho imparato a sopportare questa situazione perché è parte di me e mi sento bella. Mi rende diversa, ma questa sono io.