Per la serie "cose assurde che esistono davvero": Hushme, la "museruola" da ufficio

È uno strumento di tortura, una museruola stile Hannibal Lecter o qualcosa di cui non potremo più fare a meno (o nessuna di queste tre cose)?

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Chiaro, non è davvero una “museruola” e non basterà lei per evitare di “mordere” il collega che non sopportate.
E non è nemmeno uno strumento di tortura, ma un po’ lo sembra.

Chi la produce la definisce come “la prima maschera per cellulari al mondo”. In pratica, Hushme, questo il nome del marchingegno, è un dispositivo acustico che permette di isolare la nostra voce in ambienti condivisi, in modo da preservare la privacy delle nostre chiamate.

In parole povere, indossando questa museruola potete parlare con chiunque senza che chi vi è intorno ascolti la vostra conversazione.
Geniale? Se vi hanno incollato alla sedia, forse! O forse lo è per qualche persona che lavora in un co-working e riceve mille telefonate al giorno (in quel caso alzarsi ogni volta è impossibile). Diversamente qualche dubbio sorge. Anche perché, quando proprio vogliamo essere sicuri che nessuno colga nemmeno una parola di quello che stiamo dicendo, Hushme permette di attivare dei rumori che mascherano la nostra conversazione.
Per la cronaca, i rumori tra cui si può scegliere sono questi (e sul sito potete provarli):

Hushme

A meno che non vogliate caricare qualche vostro rumore.

Insomma, nessuna museruola alla Hannibal Lecter, ma un dispositivo per il telefono per far capire a chi c’è vicino che, nella migliore delle ipotesi, non volete disturbarlo, in quella intermedia non gradite la sua presenza e, nella peggiore, state parlando (male!) di lui.

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